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Libri Santuario "U"

Il Santuario > Pompei tra Cronaca e Storia > Libri del Santuario

*Una Camicia Rossa a Pompei

(di: Carlo Avvisati)

*Una Missione d'Amore

"La storia di Madre Remigia Guercia e delle Apostole del Santo Rosario"
(Autore: Padre Giuseppe Buono – Missionario del PIME)

Protagonista di questa biografia è una pugliese come il nostro Beato Bartolo Longo, fondatrice dell’Istituto religioso "Apostole del Santo Rosario", la cui sede generalizia è a Torre Annunziata, a due passi da Pompei.
Nativa di Lecce, dove aveva visto la luce il 25 luglio 1894, Madre Remigia Guercia ha attraversato per intero il secolo XX, essendo morta il 4 agosto 1997, alla veneranda età di 103 anni.

Un arco di tempo lunghissimo che le ha permesso di vivere da vicino i grandi eventi sociali ed ecclesiali: le due guerre mondiali, il Concilio Vaticano II e una miriade di altre vicende, anch’esse significative che hanno accompagnato il cosiddetto secolo breve.
Non è stato facile per l’autore, Padre Giuseppe Buono, missionario del PIME, mettere insieme una biografia non priva di vicende complesse e di chiaroscuri, per la quale sono necessari altri scavi archivistici e altre ricerche documentaristiche.
Il risultato, tuttavia, è stato ottimale. L’autore è stato abile nel redigere una storia avvincente e
sufficientemente documentata, che permetterà alle "Apostole del Santo Rosario" di avere tra le mani uno strumento capace di promuovere la conoscenza della Fondatrice e di essere, al tempo stesso, punto di partenza per ulteriori indagini e approfondimenti.
Di Madre Remigia Guercia è descritta la poliedrica personalità, il suo amore per i piccoli orfani, il cui numero aumentò in maniera esponenziale durante il secondo conflitto mondiale e nell’immediato dopoguerra.
Scenario di questa emergenza, che toccò con mano, fu Napoli e la sua provincia, che divenne anche il teatro operativo del suo impegno di carità a favore di quei minori. La religiosa seppe incarnare, attualizzandola, la straordinaria figura del buon Samaritano evangelico, soprattutto per i piccoli e gli indifesi.
Il suo impegno non conobbe soste.
Farsi prossimo a tutti era per lei uno stile di vita da cui non poteva prescindere. Questa particolare "missione d’amore" la portò ad osare, ad essere ardita e a superare ogni calcolo umano per riporre tutta la fiducia nella Provvidenza di Dio. Fu per questo amore che andò elemosinando dappertutto, finanche negli Stati Uniti, affrontando ogni difficoltà, e aprendo nuove comunità in Europa, in Asia (Filippine) e in America Latina (Perù).
Tutto era dovuto, come sottolinea Padre Buono, al suo spirito missionario, che aveva maturato nei primi anni della sua esperienza religiosa a Lima, in Perù, tra le Suore Figlie di sant’Anna, dove sentì l’impulso di realizzare un’opera importante, una nuova famiglia religiosa. Fu il Cardinale di Napoli Alessio Ascalesi che, l’8 febbraio 1940, le diede il permesso di realizzare il progetto pensato a lungo, quasi concepito a Lima, in Perù, nella "grottina" di Santa Rosa, e, poi, partorito ai piedi della Beata Vergine del Rosario, a Pompei.
Iniziava, così, la straordinaria avventura delle "Apostole del Rosario" e della loro Fondatrice.

(A cura di: Lucio Giacco)

*Un Animo contemplativo, dedito all'impegno sociale

(Autore: Suor Beatrice Immediata, religiosa delle Figlie di San Paolo, autrice nel 2011 del libro “Marianna e Bartolo Longo. Pompei e le opere pompeiane”, dedicato ai Fondatori del Santuario, ripercorre alcuni aspetti della biografia del Beato.
Ma il “miracolo” di questa realtà pompeiana e soprattutto Opera di Dio e della presenza di Maria, Madre di Dio e Madre nostra, che vi opero speciali grazie fin dagli inizi. E continua a farlo.
Ci si può chiedere chi e quest’uomo che viene innalzato dalla Chiesa agli onori degli altari. E già molto conosciuto perché e tutt’uno con la storia del Santuario della Madonna di Pompei. Tuttavia, tentiamo ugualmente un sommario racconto della sua storia vocazionale. Giovane avvocato di Latiano, in provincia di Brindisi (vi era nato nel 1841), Bartolo Longo come tutti i giovani, pensa di costruirsi un futuro ma, spesso eventi non previsti gli sono di ostacolo. Le vie di Dio hanno sempre un po’ di mistero per noi. Talvolta i suoi progetti tardano a rivelarsi; magari poi ci sorprendono.
Fu così anche per Bartolo. Nei Cenacoli di preghiera di Caterina Volpicelli a Napoli, oggi proclamata santa dalla Chiesa, Bartolo conosce la giovane Contessa Marianna Farnararo, vedova del Conte De Fusco. La Contessa gli affida l’amministrazione di alcune proprietà nel territorio di Pompei, eredita del marito. Nel prendere visione di quelle terre, l’Avvocato si imbatte in una situazione di estrema miseria in cui vivono gli abitanti della zona, che comprende i ruderi della antica Citta di Pompei distrutta dal Vesuvio nell’anno 79 d.C. Il territorio e abitato da diverse famiglie in povere casupole sparse, che lavorano nei campi dal mattino presto alla sera tardi. I bambini sono abbandonati durante tutto il giorno, senza nessuna cura e nessuna istruzione; a volte i genitori sono in carcere.
Il giovane ne e sconcertato. Un giorno, sempre afflitto riguardo al suo futuro, si trovava in una contrada ai piedi del Vesuvio (oggi Via Arpaia). Qui avverti una forte sollecitazione interiore: dedicarsi a quella gente, in quel territorio e farvi conoscere la Madonna e il Rosario. Ciò che segui e una lunga esperienza di fede e di iniziative coraggiose per l’epoca, con risonanze che ancora stupiscono.
Con l’aiuto di collaboratori, e insieme alla Contessa Marianna, l’Avvocato organizzo scuole per i bambini, scuole serali per gli adulti, miglioro la chiesetta fatiscente,
comincio a insegnare il catechismo con le verità di fede, e insegno a pregare la Madonna col Rosario. Avuto il permesso del Vescovo, organizzo anche una Missione popolare con dei Missionari che predicarono al popolo.
Si occupo di servizi pubblici che non esistevano: acqua corrente, elettricità, Stazione dei carabinieri (nella zona all’epoca, spadroneggiava il brigantaggio) e molte altre realtà di utilità sociale. Tra le varie opere pubbliche di cui si occupo, vi e anche la
Stazione ferroviaria di Pompei che non esisteva. E fu un evento di grande utilità anche per i pellegrini che affollavano già il Santuario della Madonna. Bartolo aveva un animo mistico, contemplativo. Ma forse, anche per la sua professione di avvocato, era dedito al sociale, all’azione, nonché alla organizzazione. Tutte doti che gli serviranno egregiamente nell'esperienza pompeiana.
E questo lo si evince dal numero di opere che mise in piedi: scuole, laboratori professionali e quant’altro per i suoi ragazzi e ragazze orfani o figli di carcerati, perché imparassero un mestiere per vivere con dignità da adulti. Soprattutto, il Santuario della Madonna. Né gli sfuggivano le necessita di quanti ricorrevano al suo aiuto, ed egli interveniva sempre in modo anonimo. Creo un periodico (con relativa
tipografia): “Il Rosario e la Nuova Pompei” per far conoscere la Madonna del Rosario e i miracoli di Grazia che si verificavano; ma anche per chiedere un aiuto a favore delle diverse opere caritative. Comincio così un grande afflusso di offerte da varie parti per la costruzione del Santuario e la continuità delle opere.
Oggi, questa Rivista, “Il Rosario e la Nuova Pompei”, periodico bimestrale, e stampata in migliaia di copie che arrivano in tutto il mondo.
L’aiuto economico arrivava anche dall’Estero dove veniva conosciuta la realtà nascente di Pompei, specialmente fra i tanti italiani che vi erano emigrati. Intanto, forse a causa dell'invidia per il successo delle varie opere, o per altri motivi, ci fu qualche insinuazione da parte di alcuni. L’Avvocato e la Contessa diedero le dimissioni, ma il Pontefice di allora, Leone XIII che già seguiva con interesse gli sviluppi di Pompei, non le accetto. Anzi il parere del Papa, con l’autorità del suo Magistero, li coinvolse maggiormente.
La Contessa Marianna divenne moglie di Bartolo per “arcani disegni di Dio”, come si espresse lo stesso Bartolo, e fu una presenza preziosa accanto a lui per cinquant’anni.
Con la sua personalità intelligente e previdente, nonché sbrigativa e concreta, la Contessa collaboro con dedizione e saggezza, nonostante i cinque figli orfani a cui doveva badare. E fu anche la maestra, per molti anni, delle bambine orfane che ormai erano in numero considerevole. La storia del Santuario e delle Opere pompeiane bisogna leggerla raccontata dallo stesso Bartolo Longo nel suo famoso libro: “Storia del Santuario di Pompei”. Una realtà talmente grandiosa e difficile a credersi, se non fosse provata dai fatti di Fede e di Grazia avvenuti qui, da fine Ottocento in poi. E una storia affascinante che non cessa mai di stupire.
La stessa Città odierna di Pompei e sorta da questi eventi, e si può affermare che l’Avvocato Bartolo Longo, insieme a sua moglie, la Contessa Marianna Farnararo, ne furono i Fondatori per le opere di promozione umana e sociale, nonché religiosa, che vi
fiorirono; opere che continuano ancora oggi, anche se in forme diverse.

*Un Cammino d'Amore "La storia in versi del miracolo di Pompei

Pontificio Santuario di Pompei Anno 2001
A cura di Luigi Giacco

Se il titolo di questo volumetto in versi tratteggia sinteticamente il percorso generoso e santo del Beato Bartolo Longo, Fondatore del Santuario di Pompei e, insieme, la storia altrettanto generosa e ricca di prodigi e di spiritualità che si è compiuta all’ombra del Tempio mariano, bisogna pur dire che esso stesso è frutto di un dono, di un gesto d’amore che l’Autore ha voluto offrire alla cittadina mariana e ai suoi protagonisti.
Dopo un acrostico iniziale dal titolo: "Il beato Bartolo Longo Fondatore della Nuova Pompei", l’Autore
ripercorre i tratti salienti della vita e dell’esperienza pompeiana dell’avvocato.
Ad incominciare dalla nascita in terra pugliese, nel Latiano della metà del XIX secolo, l’itinerario longhiano viene riproposto in tutta la sua pregnante e variegata gamma di significati, facendo nascere nel lettore il desiderio di una conoscenza sempre più profonda del beato.
Il testo è corredato da vignette tratte dal fumetto "Vita di Bartolo Longo" ito
dal santuario nel 2001.
In questo modo l’Editore riconferma, se ce ne fosse bisogno, la sua sensibilità verso la ricerca di nuovi linguaggi comunicativi capaci di divulgare e far conoscere, oggi, la vita del Beato Fondatore della cittadina mariana e l’esperienza di fede e di testimonianza della carità che da essa promanano.

Un Cammino d’Amore
Per Longo non c’è vera fede
Se non impregnata d’amore
Che spinge al servizio di tutti
Vincendo ogni forma di lutti.

Sorgente di tal carità

è il Cuore divino di Cristo ardente qual fulgida face

che vuol irradiare la pace.

Seguendo l’Agnello immolato
il nostro donò la sua vita
per ogni più misera gente
con tratto sincero e paziente.

Da qui germogliaron progetti

d’aiuto a caterve di bimbi

rimasti del tutto indifesi…

Al pari d’inutili pesi.

Così di Pompei la vallata
divenne sublime giardino
del vero evangelico amore
rimedio per ogni dolore.

Fu ancora l’ancella Maria

La guida di simile affetto

Mirante a totale amicizia

In vista di somma letizia.

(Autore: Enrico Camisani)

Enrico Camisani è nato a San Gervasio Bresciano nel 1931; sacerdote, laureato in lettere classiche insegna nel seminario diocesano di Brescia. Ha riscosso ampi riconoscimenti in concorsi letterari, ottenendo diversi premi, tra cui il "Madonnina di Milano" e il "Leone San Marco" di Venezia. È autore di alcune voci nella "Bibliotheca Sanctorum", ed. Università Lauteranense, Roma 1965).

*Unione Famiglie del Rosario
Per la recita del Rosario in comune, nelle famiglie e l’Ora di Guardia

Presentazione

In occasione del primo Centenario della Pia Unione Universale (1910-2010), Le Edizioni Santuario di Pompei pubblicano un nuovo sussidio Unione Famiglie del Rosario. Per la Recita del Rosario in comune, nelle famiglie e "Ora di Guardia".
Nel 1910 Bartolo Longo, su ispirazione del Delegato Pontificio del tempo, Mons. Augusto Silj, fondava la "Pia Unione Universale promotrice della recita del Santo Rosario in comune nelle famiglie eretta nella Basilica Pontificia a Valle di Pompei" alla quale Papa Pio X diede la sua approvazione, diventandone il primo membro.
L’obiettivo dell’iniziativa era suscitare apostoli del Rosario in ogni famiglia e sensibilizzare i devoti a una recita più comunitaria della nota e popolare preghiera mariana. Il successo fu enorme: il
Rosario diventava così uno strumento di santificazione collettivo capace di promuovere, nella comunità cristiana a partire dalla famiglia, atteggiamenti più consoni alla fede e di suscitare nei suoi membri consapevolezza apostolica e missionaria.
Da allora il Santuario di Pompei è rimasto fedele a questa intuizione del proprio Fondatore, e sempre in linea con gli orientamenti magisteriali, ha rafforzato e rilanciato questo impegno nel corso degli anni e, in particolare nel 2003, quando è nata l’Unione Famiglie del Rosario, ispirata alla Lettera Apostolica "Rosarium Virginis Mariae", pubblicata da Giovanni Paolo II il 16 Ottobre 2002, che integra e arricchisce di nuovi contenuti la Pia Unione di Bartolo Longo, con un linguaggio più attuale e vicino
agli uomini e alle donne di oggi.
Nella "Rosarium Virginis Mariae", il Papa definisce il Rosario "preghiera della famiglia e per la famiglia", una preghiera, in passato, particolarmente cara alle famiglie cristiane delle quali favoriva la comunione. Bisogna tornare a pregare in famiglia poiché la famiglia che prega unita, resta unita e al Rosario è anche bello e fruttuoso affidare l’itinerario di crescita dei figli, pregando per loro e con loro poiché, come diceva Bartolo Longo, "un fanciullo che non prega annunzia un giovane che non crede".
Questo libretto è, dunque, un sussidio prezioso per tutti coloro che, come i membri dell’Unione Famiglie del Rosario e dell’Ora di Guardia, che promuove la recita perpetua del santo Rosario, si affidano alla Vergine del di Pompei e intendono, col suo aiuto, fare un cammino di preghiera per vivere sempre meglio la propria vocazione di famiglia cristiana, auspicando la nascita e la crescita di nuovi apostoli e di nuovi credibili testimoni della fede grazie alla recita della preghiera mariana.

Anno di edizione: 2009
Copertina: Spillato
Dimensioni: 12,8 x 12,8 cm
Pagine: 95
Cod. Art.: LIBSP119
Prezzo di copertina: € 2,50

*Uomini e Donne nella Bibbia - Antico Testamento  

(di: Settimio Cipriani)

In occasione del quarantesimo anniversario della “Dei Verbum” (1965 2005), la Costituzione del Concilio Vaticano II sulla Parola di Dio, le Edizioni del Santuario di Pompei, che sull’esempio di Maria, Vergine dell’ascolto, hanno sempre avuto una particolare attenzione per la Sacra Scrittura e alla centralità del suo ruolo nel cammino di fede dei credenti, pubblicano questo testo per contribuire, insieme a tanti altri ad una rinnovata attenzione per il Libro sacro.
Ne è autore il noto biblista Mons. Settimio Cipriani cha da anni collabora con la nostra rivista.
In “Uomini e Donne nella Bibbia”, sono, infatti, raccolti i contributi che l’Autore ha già pubblicato per “Il Rosario e la Nuova Pompei” negli ultimi cinque anni.
Si tratta di una galleria di ritratti e di brevi schede biografiche riguardo a testimoni della fede dell’Antico Testamento e di valori umani da poter imitare.
Con stile sobrio ed essenziale, come conviene ai contributi di taglio giornalistico, vengono presentati, a partire da Adamo, 40 bozzetti di personaggi, uomini e donne, profeti, re e gente del popolo che, sebbene lontani da noi nel tempo, riescono con la loro vita di fede ad essere per noi una testimonianza credibile e un esempio di vita da cui poter imparare.
Un modo essenziale ed avvincente per leggere la Parola di Dio è farne luce per i propri passi.
Un sussidio utile per tutta la comunità ecclesiale e, in modo particolare, per i gruppi di catechesi parrocchiali e per quanti sono desiderosi di un rapporto più personale e immediato con la Parola di Dio.
Presentazione
La Sacra Scrittura ha un ruolo di onore in questi due volumi di Mons. Cipriani, autore di un’ampia galleria di personaggi dell’Antico e Nuovo Testamento.
Entrambi raccolgono bozzetti sui più illustri personaggi della Bibbia e del Vangelo, pubblicati dall’inizio del 2000 fino a oggi sul mensile ad ampia diffusione, anche internazionale, “Il Rosario e la Nuova Pompei”.
Notevole è stato l’interesse tra i lettori e a ragione, poiché l’autore tratteggia con maestria e stile sobrio ed essenziale, queste figure che hanno caratterizzato due millenni di fede cristiana e
rappresentano ancora oggi un esempio di vita da cui poter imparare. Si tratta dunque di un modo essenziale e avvincente di leggere la Parola di Dio e farne luce
per i propri passi, e cibo, insieme all’Eucaristia, per nutrire la propria vita spirituale e il cammino di santità al quale tutti siamo chiamati.
Uomini e donne nella Bibbia
Nuovo Testamento
Uomini e donne nella Bibbia
Antico Testamento
Anno di edizione: 2008 Anno di edizione: 2005
Autore: Settimio Cipriani Autore: Settimio Cipriani
Copertina: Brossura Copertina: Brossura
Dimensioni: 15 x 21 cm Dimensioni: 15 x 21 cm
Peso: 271 gr. Peso: 325 gr.

Pagine: 176 Pagine: 200
Cod. Art.: LIBSP112 Cod. Art.: LIBSP97
Prezzo di copertina: € 10,00 Prezzo di copertina: € 10,00
N.B. È possibile acquistare insieme i due volumi con uno sconto del 30% sul prezzo di copertina.

*Uomini e donne nella Bibbia - Nuovo Testamento
(Autore: Settimio Cipriani)
Con questo secondo volume si realizza il progetto, avviato già da qualche anno, sulla pubblicazione di una galleria di schede biografiche e tematiche sull’esperienza dei protagonisti, uomini e donne, del racconto biblico.
Il testo, infatti, ripropone, in maniera organica, gli articoli integrali che l’Autore ha pubblicato per la nostra rivista, "Il Rosario e la Nuova Pompei", dal 2005 in poi. Come per la precedente esperienza, relativa ai personaggi più illustri dell’Antico Testamento, anche questa volta Mons. Cipriani ha tratteggiato con maestrìa i personaggi più significativi del Nuovo Testamento, offrendo di essi uno spaccato di vita sobrio ed essenziale evidenziando il modo con cui si sono lasciati "afferrare" da Dio, attraverso la sequela Christi.
Sono personaggi famosi, di grande spessore umano, ma anche uomini e donne di fede autentica e credibile, verso cui tutti gli uomini, anche non credenti, hanno un debito di riconoscenza e di gratitudine, come suggerisce l’Autore nella prefazione.
Mentre la Chiesa, aperta al dono e all’azione dello Spirito Santo, si è impegnata a riscoprire, nei lavori della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (Vaticano 5/26 ottobre 2008), il ruolo della Parola di Dio nella vita dei fedeli e nell’impegno di evangelizzazione, ci sembra
particolarmente significativo e stimolante conoscere più da vicino e con immediatezza di linguaggio il modo in cui i personaggi, come Giovanni Battista, Pietro, Paolo, Matteo, Maria di Nazareth, il suo sposo Giuseppe e tanti altri ancora, hanno incontrato la Parola e si sono nutriti di essa, fino a diventarne servi.
Testimone superlativa di questa esperienza è la Madre di Gesù. "… Maria ha vissuto in modo incomparabile l’incontro con la Parola di Dio, che è lo stesso Gesù. Per questo è costituita modello provvidenziale di ogni ascolto ed annuncio. Già educata alla familiarità con la Parola di Dio nell’esperienza così intensa delle Scritture del popolo cui appartiene, Maria di Nazareth, a partire dall’evento dell’Annunciazione fino alla Croce, anzi fino alla Pentecoste, accoglie nella fede, medita, interiorizza e vive intensamente la Parola (cf. Lc 1, 38: 2, 19.51; At 17, 11.
In particolare, va considerato il suo modo di ascoltare la Parola. Il testo evangelico "Maria da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore" (Lc 2, 19) significa che ella ascoltava e conosceva le Scritture, le meditava nel cuore in una sorte di processo interiore di maturazione, dove l’intelligenza non è separata dal cuore. Maria è nostro modello tanto per accogliere la fede, la Parola, quanto per studiarla. Non basta a lei accoglierla, vi si ferma sopra. Non solamente la possiede, ma nello stesso tempo la valorizza. Le dona l’assenso. Ma anche la sviluppa.
Così Maria si fa simbolo per noi, per la fede dei semplici e per quella dei dottori della Chiesa che cercano, soppesano, definiscono come professare il Vangelo. Ricevendo la Buona Notizia, Maria si mostra tipo ideale dell’obbedienza della fede, diventa icona vivente della Chiesa nel servizio della Parola".
(Instrumentum laboris del Sinodo dei Vescovi, n. 25)

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