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Missioni Mariane dell'Anno 1995

Il Santuario > Madonna Pellegrina > Anni 1990/1999

"1995" La Regina di Pompei a:
Pozzuoli (NA)

Poco prima del 21 Gennaio 1995 – Parrocchie: "S. Michele Arcangelo, del SS. Salvatore e del SS. Rosario e S. Vincenzo"

Il grazie riconoscente dei parroci

"Sperare contro ogni speranza" è pietra angolare che caratterizza la vita di ogni persona di buona volontà ma ancor più di colui che ha fatto la scelta di Cristo Gesù e ne vuole vivere con una certa pienezza il progetto di vita.
Pertanto scaturisce dal profondo del cuore un "Grazie" umile, riservato, ma densamente espressivo per l’encomiabile e super esperienza offertaci in questi otto giorni in cui la Mamma di Pompei ha voluto non solo visitare i suoi figli di Pozzuoli ma a loro, a noi ha voluto parlare.
Il suo richiamo delicato, affascinante e suadente ha visto tutte le categorie di persone di ogni età delle Parrocchie S. Michele Arcangelo, del SS. Salvatore e del SS. Rosario e S. Vincenzo: sostare, pregare, contemplare, piangere per una gioia inaspettata e gustata proprio perché donata e voluta dall’alto. Un raggio di luce, una stella luminosa che ha irradiato la sua luce, diradando le tenebre di un egoismo che attanaglia e offusca il nostro quotidiano.
Memorabili le giornate ritmate dal sorriso accogliente di Sr. M. Marcella e Sr. M. Angelina che si concretizza nel servizio di Cristo Gesù, scoperto e amato in ogni persona che, affascinata dalla loro dedizione a Cristo per Maria, ne restava contagiata. Difficile e sofferto il momento del commiato scambiato in un pianto, accompagnato dal sussurro sibilato di un "arrivederci a presto"!
È stata significativa l’esperienza di sabato 21 gennaio tra un gruppo di giovani e giovanissime nella parrocchia SS. Salvatore con le novizie del Santuario di Pompei.
Un grazie particolare a ciascuna di esse per il profumo della loro giovinezza offerta a Gesù Cristo attraverso l’amore Immacolato di Maria SS. Del Rosario, particolarmente alla Madre Maestra, Sr. M. Neve che, ne ha accettato l’invito.
L’esperienza, del tutto maschile, ha voluto coronare la presenza della Mamma nella Parrocchia di S. Michele Arcangelo. All’incontro degli uomini hanno preso parte circa seicentocinquanta tra
uomini adulti, corresponsabili e giovani.
Era un giardino variopinto che induceva a porre un interpellante e vivacemente sofferto interrogativo; soprattutto osservarli con la Corona del Rosario gelosamente conservate nella mano, sgranando i grani con una cadenza chiara, ferma e protagonista. Grazie, Signore! Grazie, Mamma nostra cara!
L’epilogo di questa esperienza è stato esaltante nella parrocchia del SS. Rosario e S. Vincenzo nel centro storico di Pozzuoli.
Si è sperimentato la vitale realtà: la mamma raccoglie tutti i figli ovunque dispersi!
Era necessaria pertanto questa sua venuta, questa sua presenza maternamente provocatoria che chiama a quella conversione con Dio, con se stesso, con gli altri e con il creato.
Grazie pertanto a te, carissimo Mons. Cuomo, la tua testimonianza e il tuo Amore alla Mamma diviene ammirazione e commozione.
Grazie a te, don L’Arco, che, nonostante la tua giovanissima età, sei stato vigile, costante, ministro non solo della Parola ma soprattutto della Riconciliazione.
Il dono della tua parola ammalia, tocca i cuori, in cui la SS. Trinità ama abitare.
Allora… ciao, arrivederci a presto!
Con affetto e gratitudine, con amore.
(Autore: Giuseppe Lannia)


"1995" La Regina di Pompei a:
Santa Maria la Nova di Campagna  (SA)

Dal 21 al 27 Gennaio 1995 – Parrocchia: "Santa Maria La Nova" Parroco: "Don Marcello Stanzione"
Il freddo, il grigio cielo, il vento,
ormai mi son fratelli
qui, tra gli ulivi, i greggi, ed i silenzi,
dove si dirama, saggia di antico,
ed ora chinata ai duri passi
che alla storia il tempo imprime,
Campanea mater.

L’ho vista
tra i suoi monti come torri perforanti il cielo
e ho udito il mormorare delle sue cascate
come voce del passato
che martella i mai obliati miti di sua gente
e le speranze nuove.

Anche le sue ferite ho visto,
gli squarciati templi… la sua mestizia…
Eppure rifiorisce qui la vita
nelle squillanti voci dei bambini,
nel rombo dei motori,
negli ardimenti dell’umano ingegno
che i crollati spalti e le ornate volte ricompone
come chirurgo
che le infrante membra in unità e armonia risana.


Camanea mater,
che, su su, si stringe tra le ombre degli austeri monti,
manda i suoi figli al piano,
e i nuovi tetti al sole affida
come colomba
che dal vecchio nido gli smaniosi nati
al volo fiduciosa spinge.

Mentre i freddi e i venti dell’inverno
spalmano di brivido la terra,
sosto al bianco tempio tra gli ulivi,
che riecheggia i sommessi canti dei romiti antichi.

È Santa Maria La Nova

Qui un luccichio di pupille limpide
vedo distendersi intorno ad una amata Icona
come placido mare
che la vela, circondando, lievemente culla.

Palpitano i miei pensieri
insieme a quelle limpide pupille
sì che quel che vedo,
e quel che d’armonia risuona,
nell’animo discende a farsi luce,
così come al lampeggiar del sole
scintillano i colori
dalle montagne ai rivi ed alle estreme plaghe.

Madre invisibile,
"che tuttavia, dipinta, sorridente appari"
Scendano a noi i tuoi sorrisi veri,
come la lieve pioggia
che piano piano le bruciate zolle
di novella vita ammanta.                                     
(Pompei, 2 febbraio 1995)
Foto:
Campagna (Salerno, Parrocchia di Santa Maria La Nova). La missione mariana, 21-27 gennaio, è stata caratterizzata da un’attenta ed entusiasta partecipazione dei fedeli. Sotto la guida premurosa e vigile del giovane parroco Don Marcello Stanzione, i parrocchiani hanno reso filiale e devoto omaggio alla Vergine del Rosario di Pompei. I giovani della missione sono volati via in un baleno ma sono stati giorni di intensa preghiera e di insegnamenti. I fedeli hanno inoltre conosciuto la storia del Santuario attraverso la biografia del fondatore Bartolo Longo e il suo impegno sociale di promozione umana.


"1995" La Regina di Pompei a:
Trecase  (NA)

06-12 Febbraio 1995 - Parrocchia: "Madonna delle Grazie" - Parroco: "Don Raffaele Del Duca"

Gli occhi sono ancora bagnati di lacrime per il saluto rivolto al Quadro della Madonna di Pompei, alla partenza da Piazza S. Gennaro, domenica scorsa, dopo la Concelebrazione presieduta da S. Ecc.za A. Vallini, Vicario Generale di Napoli.
Tutti piangevano e salutavano come se stesse andando via una persona cara. Ed è proprio così. Trecase è nata all’ombra di Maria con il titolo di Madonna delle grazie.
Tra la fine del 1400 ed i principi del 1500 nell’odierno territorio di Boscotrecase e Trecase, folto bosco dal Vesuvio al mare, sorsero le prime abitazioni rurali e si realizzarono i primi disboscamenti per far posto alle culture. Molti abitanti dei paesi vicini si trasferirono qui per disboscare e coltivare vasti appezzamenti di terra di proprietà di tre monasteri napoletani (S. Maria Egiziaca, S. Chiara, S. Maria Maddalena) che avevano avuto in concessione questo territorio denominato "Sylva Mala" da re Roberto d’Angiò.
In quel periodo Trecase era un villaggio dipendente da Torre del Greco, di cui era frazione. Solo alla fine del 1500, con l’ingrandirsi dell’abitato, Trecase si staccherà da Torre del greco.
La prima cosa che questi contadini vollero costruire, come segno della vita che iniziava, fu una piccola chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie. Tale chiesa sorse intorno ad una piccola, ma bella tela raffigurante la Madonna delle Grazie.
Nel 1587, il papa Sisto V, accogliendo la richiesta degli abitanti della zona, decise che Trecase potesse avere una parrocchia propria, non più dipendente da S. Croce in Torre del Greco e nel 1589 fu portata a termine la costruzione dell’attuale chiesa parrocchiale. Sin dagli inizi della sua storia dunque, i trecasesi hanno accanto la più bella tra le madri, Maria, che li protegge, li conforta soprattutto nelle ore tristi della loro esperienza umana. Per cui, quando durante le feste natalizie, comunicai loro il lieto evento, che il Quadro della Madonna di Pompei sarebbe venuto in questa parrocchia dal 6 al 12 febbraio, grande fu l’entusiasmo.
È noto che tutti i comuni vesuviani sono molto legati al santuario di Pompei, ma direi in modo particolare Trecase, forse per la vicinanza, perché è il più grande centro turistico più vicino ma soprattutto perché vi è Maria. Nonostante che la Settimana Mariana, appena trascorsa, sia stata molto intensa e stancante ciascuno ha voluto viverla in prima persona. Non ho mai visto tanta gente in chiesa come dal 6 al 12 febbraio scorso. Una esperienza emozionante.
Una settimana di grazia.
Veramente non la finirei più do raccontare per l’immensa gioia che Maria ha voluto concedere a me e a ciascun membro di questa comunità parrocchiale, ma sono consapevole che le parole non possono esprimere pienamente l’esultanza del cuore e che ciò che sta nel cuore non deve essere svelato a tutti. Quattro sono i momenti che mi hanno particolarmente riempito di emozione: l’arrivo del Quadro, la sera del 6 febbraio, accompagnato da Mons. Francesco Saverio Toppi, Prelato di Pompei, da Mons. Baldassarre Cuomo, Vicario Generale, da Don Adolfo l’Arco, che con il suo spirito giovanile e gioioso, ha dato un tono a questi giorni, dalle due simpaticissime e umilissime suore, Maria Luisa e Maria Elena.
La Piazza San Gennaro era gremita di gente. Il secondo momento è stato, la processione penitenziale con il Quadro della Madonna, venerdì sera. Non credevo che soprattutto gli uomini facessero a gara per portare la Madonna sulle spalle. Il terzo momento bello l’ho vissuto sabato, con la serata di soli uomini.
Veramente impressionante: tutti gli uomini in chiesa, più di duecento mi sembravano tanti bambini che pregavano.
Nel ringraziare tutti quelli che hanno permesso questi giorni di grazia per la nostra comunità, spero che non resti per ciascuno di noi un momento bello soltanto, ma che porti frutti di conversione.  
(Autore: Raffaele Del Duca)
Foto: Trecase, Parrocchia Madonna delle Grazie. Il Parroco Don Raffaele del Duca, durante una celebrazione della Settimana Mariana.


"1995" La Regina di Pompei a:
Palermo

Dal 5 al 12 Marzo 1995 – Chiesa: "San Domenico"

Accolta con vibrante entusiasmo di fede e di devozione in Piazza Giulio Cesare (Stazione Centrale) dal Cardinale, dai Padri Domenicani, da religiosi e religiose di molte Congregazioni, e dai fedeli palermitani, il giorno 5 marzo, è giunta a Palermo l’Immagine della Vergine del Rosario di Pompei.
Accompagnata sotto la pioggia battente, in corteo, è entrata nella Chiesa di San Domenico, già colma di rosarianti e fedeli d’ogni ceto.
Durante otto giorni si sono avvicendate circa centomila persone che hanno venerato la Sacra
Immagine e sono sfilate dinanzi al quadro della Madonna con gioia o pianto per esternare amore e fiducia insieme alla Supplica per i propri bisogni spirituali e temporali. Sono accorsi da ogni parrocchia cittadina, dai paesi vicini, da altre Province, persino da Messina.
La folla, ogni giorno dalle 7 alle 22, si è avvicendata in un flusso continuo e interminabile. Domenica 19 Marzo riempiva addirittura la piazza san Domenico antistante il Tempio.
Sono stati donne, uomini, giovani, studenti dalle elementari al liceo che hanno partecipato vivamente alle diverse celebrazioni: messe, omelie, recita della corona, spiegazioni dei misteri del Rosario, unzione degli infermi, benedizioni dei bambini e delle mamme.
Particolarmente toccante questo stuolo di bimbi innocenti presentati alla Madre e Regina Maria.
Indescrivibile la commozione delle mamme. Assai partecipata anche l’amministrazione dell’olio santo degli infermi, venerdì, a un popolo orante e dolorante nelle carrozzelle o di bambini in braccio alle donne. Mai, nella vastissima chiesa di san Domenico, che pur annovera fasti mesti o gloriosi, si era avvicendata tanta folla di fedeli desiderosi di venerare la Madonna del Rosario.
Molti vi hanno esternato la propria lode a Gesù attraverso Maria, ma molti anche sono accorsi per un colloquio più intimo fatto di meditazione e di pentimento, come hanno constatato i confessori, che, pur numerosi, non sono riusciti a soddisfare tutte le esigenze di quanti premevano ai confessionali. Come insufficienti sono state le decine di migliaia di corone e di immagini della Madonna di Pompei e del suo Fondatore il Beato Bartolo Longo.
La vastità della Chiesa di san Domenico si è rivelata assolutamente insufficiente, particolarmente la domenica 12 marzo durante il pontificale di Mons. Toppi, Arcivescovo di
Pompei che ha concluso le celebrazioni con un’ardente omelia osannando all’amore della Beata Vergine del Rosario.
Solo nella seconda parte del giorno di venerdì, la sacra Icone è stata portata a benedire le monache domenicane nella loro chiesa di S. Caterina, per proseguire poi sino alla Cattedrale, accolta, insieme a immensa folla, dal Vescovo ausiliare, Mons. Gristina, che ha celebrato la Messa dinanzi alla immagine della Madonna in suffragio dei defunti della città. L’Arcivescovo ha ufficiato, in serata, la liturgia penitenziale di Quaresima. Con una grande fiaccolata l’Icona è stata riaccompagnata, nella notte, sino a san Domenico, sostando, nel tragitto ai Quattro Canti, centro storico e simbolico della città, per benedire tutti i cittadini.
Un ringraziamento sentito va a tutti coloro che in vario modo si sono adoperati con diligenza, fervore e sacrificio per la riuscita della settimana rosariana a Palermo, per l’inizio della Quaresima. In modo speciale un grazie ai sacerdoti e alle suore domenicane che da Pompei ci hanno portato la venerata immagine della Madonna. Il Cardinale Pappalardo non ha mancato di ringraziare i Padri Predicatori per il grande contributo missionario dato alla città proprio all’inizio della sacra Quaresima.
(Autore: Ambrogio Andoloro)


"1995" La Regina di Pompei a:
Altavilla Milicia (PA)

Il 12 Maggio 1995 – Santuario: "Madonna della Milicia" - Parroco: "Don Liborio Scordato"

Don Liborio scordato, rettore del Santuario della Madonna della Milicia in Altavilla Milicia (Palermo) ci ha inviato alcune foto della breve sosta della Madonna di Pompei da lui insistentemente chiesta e ottenuta.
Qualche ora soltanto, ma così calda di affetto e di fede che non potrà mai essere dimenticata.
Pomeriggio del 12 maggio 1995.
Basterà osservare le foto.

Il popolo era tutto lì ad attendere.
A pregare, a salutare la Madonna ed anche i suoi Missionari e Missionarie.
Da queste pagine vogliamo restituire il saluto ed inviare un grazie affettuoso a nome nostro e, soprattutto, della Madonna.
Grazie, caro Don Liborio col popolo di Altavilla! Speriamo rivederci "magari" a Pompei, o, chi sa? In qualche altro passaggio sul vostro bellissimo litorale siciliano.
(Autore: Baldassarre Cuomo)


"1995" La Regina di Pompei a:
Belvedere di Battipaglia (SA)

Dal 14 al 21 Maggio 1995 – Parrocchie: "Varie" Parroco: "Don Ludovico Bisogno"

Dal 14 al 21 maggio si è celebrata nella Comunità Parrocchiale di Belvedere di Battipaglia la Missione Mariana guidata e diretta dai Sacerdoti di Pompei.
L’Immagine della Beata Vergine del Rosario è giunto in Belvedere domenica 14, alle ore 17.00, accolto con profonda commozione dalle autorità civili, militari e religiose e dai fedeli delle parrocchie della città e dei paesi limitrofi, nel piazzale dell’Ospedale civile.
Il Parroco Don Ludovico ha rivolto il saluto alla Madonna invitando i fedeli ad una partecipazione sentita che vuole essere di sprone, riflessione e risveglio dei valori spirituali nella famiglia così tanto sopiti o abbandonati.
Il Sindaco, dott. Zara, ha invocato la benedizione della Madonna sul popolo e sull’amministrazione comunale.
Durante il suo intervento infatti egli non ha esitato ad affermare che: "senza l’aiuto di Dio e della Madonna, gli amministratori non saranno capaci di operare quel bene necessario per liberare la città dalle difficoltà che l’attanagliano".
Don L’Arco, col suo modo di esprimersi e di porgere la Parola di Dio con semplicità e incisività, ha invitato i fedeli a partecipare alle varie iniziative.
Ogni giorno si sono celebrate S. Messe in vari orari della giornata; si sono avuti momenti di incontro comunitari, di preghiera e di catechesi: per sacerdoti, suore, gruppi comunitari e
associazioni.
Ha sorpreso tutti la partecipazione massiccia di tutte le scuole della città, che affluivano a piedi a Belvedere in pellegrinaggio, e per i più piccoli con i pullman messi a disposizione dal Comune.
Si è calcolato che i fedeli affluiti siano stati circa trentamila.
Monsignor Baldassarre Cuomo, Don Adolfo L’Arco, Don Raffaele Matrone, Sr. Maria Sabina Rechichi e Sr. Maria Barbara si sono trovati di fronte un popolo di Dio: papà, mamme. Giovani, anziani, fanciulli, tutti assetati ed affamati dalla Parola di Dio, Parola di Verità, di Vita, di Amore, di Speranza. I sacerdoti seduti al confessionale per ore ad ascoltare il pentimento, le ansie, le sofferenze e la fede di un popolo desideroso di Dio, in una società frastornata ed in corsa verso valori devianti e degradanti che stordiscono l’uomo depauperandolo.
Hanno destato commozione tutti i papà che numerosi hanno celebrato la "Parola di Dio" a loro diretta e con fede e maturità hanno partecipato alla S. Messa notturna preceduta fra l’altro dalla devota e meditata recita del S. Rosario con la corona in mano: tanti di loro per la prima volta hanno visto quell’umile strumento di preghiera: catena dolce che ci rannoda a Dio, vincolo di salvezza, porto sicuro ed hanno decisi in cuor loro di non lasciarla mai più.
Momento culmine e commuovente è stato giovedì 17 quando la Chiesa stracolma di fedeli accoglieva il suo Pastore e guida, S. Ecc. l’Arcivescovo Pellegrino, a testimoniare la sua devozione alla Madonna di Pompei e ad impartire a novantadue giovani della parrocchia il sacramento della Confermazione, esortandoli, nell’Omelia, ad un maggior impegno nella vita cristiana.
Alla fine della cerimonia, l’Arcivescovo usciva in processione nell’atrio della Chiesa a scoprire e benedire l’Effigie della Madonna di Pompei in ceramica artistica di Vietri, a ricordo perenne della Missione e ringraziava Don Ludovico dell’iniziativa.
Giovedì alle ore 20.30 una folla di coniugi ha rinnovato le promesse di fedeltà al matrimonio.
Venerdì 18 si è snodato per le vie del rione, la processione: una schiera immensa di devoti, muniti della corona e di tanta devozione filiale alla Beata Vergine, accorsi da tutti i paesi, testimoniava la sua fede e invocava la benedizione e la protezione della Madonna.
Domenica 21, alle 9,30 il Parroco ha amministrato ai numerosi neocomunicandi il Sacramento dell’Eucarestia.
A mezzogiorno, commovente è stato l’incontro della comunità locale con S. E. Monsignor Francesco Saverio Toppi, Arcivescovo di Pompei, il quale ha celebrato la S. Messa ed ha elevato alla SS. Vergine la Supplica per un mondo migliore.
In questa Missione, nello spirito del Santuario, è stato a tutti consegnato e affidato il "Rosario" da recitare ogni giorno, in ogni occasione come preghiera semplice ed efficace, desiderio espresso dalla stessa Beata Vergine in ripetute apparizioni in tutto il mondo.
Purtroppo la Missione giungeva al termine nel tardo pomeriggio, lasciando nel popolo una grande amarezza, per la convinzione di avere un "Tesoro" e all’improvviso perderlo.
Nel rientrare in Chiesa dopo aver accompagnato la Madonna all’autostrada e non vedere più il quadro della Vergine, anche se rimane la Chiesa meravigliosamente rimodernata e ristrutturata con arte, lasciava nel nostro cuore un incolmabile vuoto, alleviato solo dalla speranza che la Vergine Santa benedirà per sempre la Comunità di Belvedere, che non dimenticherà questi giorni trascorsi in compagnia della Madre del Signore.

(Autore: Ludovico Bisogno)


"1995" La Regina di Pompei a:
Carpino (FG)

14-18 Giugno 1995 - Chiesa Parrocchiale: "San Nicola di Mira" - Parroco: Don Aldo Panella

Una benedizione del Signore la missione mariana a Carpino – Foggia
Stralciamo dalla lettera di ringraziamento inviata dal Parroco Don Aldo Panella.
"…Per quanto riguarda la relazione chiestami so dirLe, caro Monsignore (ci si riferisce a Mons. Baldassarre Cuomo, responsabile delle settimane mariane, n.d.r.) che la venuta dell’Immagine della Vergine di Pompei è stata una benedizione del Signore.
Nessuno dimentica quella sera del 17 giugno, quando la nostra chiesa parrocchiale di San Nicola di Mirra era gremita di tanti uomini desiderosi di spiritualità.
Un flusso di gente in quei quattro giorni che è noto solo agli occhi del Signore ed al cuore della Vergine.
Non ho parole per ringraziare… per lo zelo profuso abbondantemente dalla mattina alla sera, senza stancarvi.
Veramente toccanti gli ardori della predicazione di Don Adolfo, rimasto nel cuore del popolo di Carpino… Ci rivedremo… perché il seme germogli.
Ci saluti caramente tutti i missionari.
A lei da parte della nostra comunità tutta la gratitudine e un grande arrivederci.

(Autore: Aldo Panella)
A Carpino: 14 – 18 Giugno 1995 con la Madonna Pellegrina
A una calotta brulla che digrada verso il piano
s’appende, come lattante al materno seno,
Carpino.

Bianche le case quale stampo d’Oriente, conta i suoi tempi
con le distese degli ulivi, la rossa terra e le colline,
spalliera dominante
che, vestita di colori, guarda con distacco
il sottostante lago ed il lontano mare.

Carpino non delude
chi scandisce i propri passi concitati
al ritmo del moderno;
ma, al di là della fremente piazza,
del grande tempio sovrastante e i rapidi percorsi,
eccoti nell’irreale.

Carpino è qui un bianco dedalo
di gradini e di stradette inerpicate fra le case,
dove porticine, finestrelle
e miniature di terrazze e di balconi
ammirano incantate
i variopinti fiori e gli alberelli
che, un po’ dovunque, spuntano tra le pietre come una magia.

Una pace ed un’aria fine ti ravvolge
perché non giungono tra queste miniature
i rombi dei motori,
ma solo il chiacchierio delle rondini e dei passeri
insieme a qualche verso
dei colombi e delle brune taccole sfioranti i tetti.

Eppure tra i risvolti di questa pace

passa il dolore
che sempre chiama il pianto
anche quando è il cuore umano
che inspiegabilmente va a ferire.

L’annunziono gli sguardi semispenti
della vecchietta solitaria
che si conforta con la sua corona
e i suoi vetusti quadri
come finestre schiuse a illuminarsi di speranze eterne.

Pellegrino, torno sui miei passi
insieme a me recando come un manto di pensieri
e di commosse immagini che mai potrò dimenticare,
così come per sempre rivedrò
virili inteneriti volti
innanzi alla materna Icona della mia Valle.

Come strale che perfora i sassi,
scenda dalle tue pupille, o Madre,
una tua lacrima d’amore
che le pietre in fiori in dolci frutti
ogni dì tramuti.
(Autore: Baldassarre Cuomo)


"1995" La Regina di Pompei a:
Pescopagano (PZ)

Luglio 1995 - Presenti 13 Sindaci provenienti dai Comuni della Valle dell'Ofanto e del Marmo Platano.

A Pescopagano ad accogliere Maria tutti i sindaci dalla Valle dell’Ofanto
Non è la cronaca di un avvenimento, benché singolare, che si vuole cogliere e comunicare, ma la profonda fede e la sentita pietà di un popolo che insieme ad altri ad esso vicino, ha maturato sotto lo sguardo misterioso, amabile e potente della Vergine del Rosario.
Mentre luglio si vestiva di luce, Pescopagano si vestiva di ginestre profumate per accogliere la Vergine di Pompei.
È stata una sinfonia di spiriti e natura in una terra precedentemente lacerata dalla natura stessa. È stato l’inizio di un rinnovamento esistenziale e battesimale che nel tempo esprimerà la pienezza
dei suoi affetti sotto l’azione dello Spirito, e che già ora mostra chiari segni d’impegno.
La Missione mariana, voluta dalla Provvidenza e concordata con il Vicario di Pompei per riacquistare il gusto della fede, della preghiera, e trovare nuove forze contro le aggressioni che neutralizzano il credo cristiano, ha raggiunto l’obiettivo.
La riproposta delle verità fondamentali, in un contesto sociale alterato è stata efficace. Interessante è stata la risposta di numerosi uomini adulti-maturi, solitamente tiepidi o indifferenti alle problematiche religiose. La Missione articolata pastoralmente con criteri collaudati, è entrata in sintonia con tutte le fasce anagrafiche.
Ancora una volta, l’azione eccellente della Madre del Signore è stata determinante per creare l’accoglienza della Parola, annunciata e celebrata con sensibilità e arte dai Missionari.
Davanti a Maria sono passate devotamente persone di ogni ceto e condizione, autorità civili (ben13 sindaci provenienti dai comuni della Valle dell’Ofanto e del Marmo Platano hanno accolto l’arrivo della sacra Immagine), sacerdoti, religiose, i parroci e le comunità parrocchiali di Conza, Calitri, S. Andrea di C., Santomenna, Laviano, Ruvo del Monte, Rapone, S. Fele, Castelgrande.
A tutti la Vergine ha indicato Cristo, unico Salvatore che Ella prima discepola ha amato e adorato.
Abbassati i toni dell’emozione, Pescopagano ha affidato alla sua storia questa esperienza intensa e straordinaria di pietà mariana, conservandone un attivo ricordo. Alle mani di Maria, il primo cittadino ha affidato le chiavi della città perché rinasca nel segno della speranza e della pace.

(Autore: Ciro Guerra)


"1995" La Regina di Pompei a:
Fontanelle - Comune di Teano (CE)

Dal 18 al 20 Agosto 1995 – Celebrazione per il 50° anniversario di Sacerdozio di Don Adolfo L’Arco salesiano.
Fontanelle, ridente frazione del comune di Teano (CE), immersa nel verde degli ulivi, ha vissuto tre giorni meravigliosi e indimenticabili, con la visita del Quadro della B. Maria Vergine di Pompei e la celebrazione del 50° anniversario di Sacerdozio del carissimo Don Adolfo L’Arco salesiano.
Nel pomeriggio del 18 agosto tutta la popolazione della Parrocchia e numerosi fedeli dei paesi vicini hanno accolto la Madonna ai confini del territorio parrocchiale. È stato suggestivo e commuovente, non sembrava vero… tutti hanno salutato la Madonna con calorosi battimano e con canti.
Le Associazioni, le Confraternite e tutti i fedeli accorsi hanno formato un lungo corteo che si è snodato dal bivio al paese; come il viaggio che fece la Madonna per andare dalla cugina Elisabetta, appena ricevette l’annuncio dell’Angelo Gabriele.
Chi ha vissuto questi momenti non riesce ad esprimere con le parole i sentimenti provati! Durante la processione si è alternato il suono della banda musicale alla recita del rosario, guidato e commemorato con profondi pensieri di meditazione dal Rev.mo Mons. Cuomo Baldassarre, Vicario
Generale della Diocesi di Pompei.
Nella piazza del paese il Vescovo Monsignor Francesco Tommasiello ha dato un saluto ufficiale di accoglienza ed ha celebrato la santa messa, invitando tutti a vivere con intensa fede i tre giorni, soprattutto nel dialogo con la Madonna e percependo i suggerimenti che, come una mamma affettuosa e premurosa, avrebbe fatto sentire a tutti.
Dopo, l’immagine è stata trasferita in Chiesa, dove fino a tarda ora molti si sono trattenuti in preghiera ai suoi piedi. Nei due giorni successivi la Chiesa si è trasformata in una piccola Pompei: dalla mattina alla sera è stato un continuo peregrinare di fedeli, provenienti dai vari paesi della Diocesi ed anche da qualche paese della Diocesi di Sessa Aurunca.
Due brave suore dell’Istituto di Pompei hanno guidato i vari momenti di preghiera e le ricche e suggestive liturgie.
La serata di sabato 19 agosto è stata completamente dedicata a Don L’Arco per gioire con lui e ringraziare il Signore per i suoi 50 anni di vita sacerdotale, tanto ricchi di lavoro apostolico e di frutti.
Vi hanno partecipato il Vescovo di Teano Mons. Francesco Tommasiello, che ha tenuto il discorso ufficiale, il Vescovo Mons. Felice Leonardo, l’Arcivescovo Mons. Gennaro Prata, numerosi sacerdoti e numerosissimi fedeli. A conclusione Don L’Arco ha fatto dono delle sue parole semplici, profonde e in modo brioso, come è suo stile.
Domenica 20 agosto si è vissuto un altro giorno indimenticabile: il giorno del saluto e della partenza della Madonna.
In mattinata in Chiesa, e al pomeriggio in piazza, per dare possibilità a tutti di partecipare comodamente alla cerimonia, durante la quale Don L’Arco ha amministrato il battesimo al figlio di un suo nipote.
È stato bello e significativo il gesto di Mons. Cuomo e delle Suore che hanno donato alla Parrocchia un quadro della Madonna, che subito è stato portato in Chiesa al posto di quello grande, quasi per non far sentire il distacco.
Si è formato poi il corteo per accompagnare la madonna e, tutti d’accordo, hanno voluto arrivare al bivio, con la partecipazione del Vescovo.
L’ultimo saluto alla Madonna, con canti mariani e battimano calorosi, è stato suggestivo e commoventissimo; quasi non ci si voleva distaccare da Essa.
Don L’Arco, così devoto della Madonna e cantore delle sue lodi, non ci poteva far dono più bello di questo, in occasione del suo 50° anniversario di ordinazione sacerdotale.

(Autore: Italo Vicario)


"1995" La Regina di Pompei a:
Spinazzola (BA)

24-29 Settembre 1995 – Parrocchia: "Chiesa Madre" l’Arciprete Parroco: "Don Carlo Carducci"

A Spinazzola Maria segno della speranza

La città di Spinazzola (Bari) ha vissuto, nei giorni dal 24 al 29 settembre 1995, un momento di grazia e di benedizione per la presenza della sacra immagine della Madonna di Pompei.
Domenica, 24 settembre tra una folla che gremiva alla porta della città, la sacra effigie è stata accolta dalle autorità religiose e civili.
Il sindaco ha espresso l’augurio, nel suo saluto, che la presenza di Maria nell’immagine della
Madonna di Pompei possa essere di stimolo perché nella società contemporanea e soprattutto fra i giovano, si recuperino quei valori che aiutano a far crescere e progredire l’umanità.
Dopo un bagno di folla l’immagine è stata portata nella Chiesa Madre dove è stata solennemente intronizzata.
Durante la celebrazione eucaristica l’Arciprete Parroco Don Carlo Carducci, ha spiegato e ricordato che Maria è per i fedeli "segno di sicura speranza" (LG 68, per cui la nuova evangelizzazione non può prescindere dalla realtà in cui viviamo, anzi un culto vero e genuino alla Madonna non può essere dissociato dal vissuto quotidiano in cui si devono testimoniare le opere di Cristo.
Il pomeriggio del 24 alla recita del Santo Rosario è stato presente anche il Vescovo della Diocesi, Mons. Agostino Superbo, che ha sottolineato l’importanza di Maria nella vita del cristiano e come Maria può essere di stimolo per la nuova evangelizzazione.
I giorni dal 25 al 28 hanno visto avvicendarsi ininterrottamente davanti alla sacra immagine uomini, donne, bambini, giovani che hanno riposto nelle mani della Mamma celeste le loro gioie e angosce, i loro segreti e le loro confidenze, non tanto per essere esauditi, quanto per essere sostenuti.
Il giorno 29 al mattino dopo la celebrazione della S. Messa l’Immagine della Madonna del Rosario con la nostra profonda commozione è partita per far ritorno al Santuario di Pompei.
Dio sia benedetto perché in Maria ha fatto grandi cose.
I frutti spirituali per la presenza di Maria sono e saranno certamente tanti.
Lodiamo la trinità. Perché Maria è Lode alla Trinità.

(Autore: Carlo Carducci)


"1995" La Regina di Pompei a:
Matera (MT)

05-12 Novembre 1995 – Parrocchia: "San Rocco" l’Arciprete Parroco: "Don Salvatore del Giudice"

Un popolo devoto e commosso

La venerata Immagine della Vergine SS.ma del Rosario di Pompei è stata a Matera nella Parrocchia di S. Rocco ed ha operato meraviglie interiori di grazia e di pace. Il popolo ha partecipato numeroso, come non mai, alle celebrazioni liturgiche e di preghiera.
Come parroco, ringrazio il Signore e la Vergine Santissima. Ma devo ringraziare Mons. Antonio Ciliberti, Arcivescovo di Matera-Irsina, che ha dato il consenso per la Settimana nella parrocchia e nella città, Mons. Francesco Saverio Toppi, Arcivescovo Delegato Pontificio di Pompei che ha accompagnato la venerata Immagine, consegnandola al popolo di Matera con fede ed esultanza; Mons. Ennio Appignanesi, Arcivescovo Metropolita di Potenza, Di Muro Lucano e Marsico Nuovo, Monsignor Michele Scandiffio. Arcivescovo di Acerenza, Mons. Francesco Saverio Conese, Vicario Generale ed altri Sacerdoti dell’Arcidiocesi, che hanno partecipato alla Settimana con fede e amore.
In tutta la settimana, l’équipe del Santuario di Pompei, guidata da Mons. Baldassarre Cuomo, Vicario Generale di Pompei, collaborato dal Rev.do salesiano Don Adolfo L’Arco e con le reverendissime Suore di Pompei hanno sempre presenziato tutte le celebrazioni.
Essi hanno risvegliato amore e fede nella Madonna con la loro testimonianza, con la Parola di Dio efficace e gioiosa, con la recita del Santo Rosario e con i bellissimi canti.
La loro presenza, ricca di umanità e di sorriso, ha donato a molti cuori serenità e speranza. Non posso tralasciare di ringraziare i collaboratori, il Comitato parrocchiale, le due corali "Santa Maria della Pace", "I Cantori Materani", particolarmente le rev.de Suore della Parrocchia "Suore Missionarie di Gesù Eterno Sacerdote" e tutte le famiglie, che hanno accolto i Sacerdoti e le Suore di Pompei, per l’alloggio e il vitto.
Il bilancio spirituale della Settimana è stato certamente positivo per aver suscitato interesse e entusiasmo in una folla sempre devota, orante e commossa.
La comunità della parrocchia continuerà a riunirsi ogni domenica (bambini, giovani, donne, uomini) per ricordare tale evento di grazia e di fede e per continuare a invocare la Vergine Santa di Pompei per la città e per il mondo.

(Autore: Salvatore del Giudice)
Testimonianza
Erano tanti, tutti vicino a Lei; dieci uomini, cento e più uomini tutti composti, uniti con un solo sguardo verso Lei, la grande Mamma di speranza per un mondo migliore, sicuri di non essere mai abbandonati e di ricevere grazia e pace. Lo sguardo sereno verso quel miracoloso quadro, giunto così come un miracolo, maturato da sempre da un popolo di fede.
La sera dell’11 novembre l’équipe di Pompei incontrava soltanto uomini. Non ho mai visto tanti uomini raccolti in chiesa a pregare; i loro volti erano sereni e radiosi, perché si sentivano vicino a lei, sicuri della sua protezione.

(Autore: Una collaboratrice parrocchiale)


"1995" La Regina di Pompei a:
Grotte Di Castro  (VT)

Dal 19 al 26 Novembre 1995 – Parrocchia: "Madonna del Suffragio" Parroco: "Don Giosy"
Dal 19 al 26 novembre 1995 la Sacra Immagine della Madonna di Pompei fa visita alla nostra comunità.
Così si leggeva nella lettera che il Parroco Don Giosy ha mandato a tutte le famiglie di Grotte di Castro - Viterbo.
È sempre molto difficile descrivere emozioni e sentimenti, ma crediamo di non sbagliare se diciamo che la nostra comunità ha vissuto questa settimana molto intensamente.
La Madonna ha incontrato davvero tutti: dai bambini agli anziani. Per tutti, la mattina Santa Messa, Rosario meditato e Supplica; pomeriggio: ancora Santa Messa, Rosario e, alle 20.30 incontri particolari.
Ha commosso la disponibilità, la gioia e la testimonianza dei missionari: 2 sacerdoti, Don L’Arco e Don Baldassarre e 2 Suore, Sr. Maria Pia e Sr. M. Sabina che hanno animato il Rosario e i vari incontri ed hanno visitato tutti i malati.
Alcune famiglie grottane hanno avuto la possibilità di dare ospitalità a 25 ragazze… di Pompei,
piene di vita, le quali "hanno lasciato le nostre case troppo presto" hanno riferito le persone che le hanno ospitate.
Domenica mattina alla S. Messa delle 10 hanno chiesto la benedizione a Maria tante coppie di sposi che festeggiavano i vari anniversari di matrimonio e 4 laici (2 uomini e 2 donne) ai quali è stato conferito il Ministero straordinario dell’Eucarestia, servizio davvero nuovo per la comunità grottiana.
Nel pomeriggio, mentre cadeva una leggera pioggia, la Sacra Immagine è ripartita per Pompei accompagnata dal canto "Madonna del Rosario" colonna sonora di questa settimana e da tanta commozione.
Maria, ti giunga ancora il nostro ringraziamento, è davvero motivo di meditazione aver constatato che Tu con il Tuo Silenzio hai toccato il cuore di tanti. Benedici la nostra comunità che cammina verso la festa decennale della Madonna del Suffragio, in modo particolare benedici chi si è impegnato per darci questa insolita opportunità.
(Autore: Isa Brinchi)


"1995" La Regina di Pompei a:
Ripacandida  (PZ)

27-30 Novembre 1995 - Chiesa Parrocchiale

Il 27 novembre 1995 ha segnato una data storica per Ripacandida, che ha ospitato per quattro giorni il Quadro della Beata Vergine del Rosario di Pompei.
La gioia, l’esultanza della cittadina è stata sottolineata dagli applausi della innumerevole folla accorsa dai paesi limitrofi, dal suono armonioso del complesso musicale giovanile, dallo sventolio delle bandierine dei bambini e dei ragazzi che acclamavano a voce alta: "Evviva Maria".
I giovani si contendevano il privilegio di portare a spalla il quadro della Vergine del Rosario.
Il Vescovo di Melfi, Monsignor Vincenzo Cozzi, accompagnato da Mons. Vicario Domenico Mele, ha intronizzato la sacra Immagine, e subito dopo ha presieduto una solenne concelebrazione
eucaristica.
Nel suo discorso il Vescovo ha ritenuto provvidenziale l’iniziativa del Parroco, avvenuta all’indomani del Convegno di Palermo, dove la comunità ecclesiale è stata invitata a conformarsi in modo specialissimo a Maria, immagine trasparente del Figlio suo, modello di fede, di santità, di obbedienza e di fiducia.
Molto incisiva è stata la catechesi dei Padri Missionari composti da Monsignor Baldassarre Cuomo, Vicario della Prelatura di Pompei, e dal Padre salesiano Don Adolfo L’Arco.
Efficace si è rilevata l’opera delle suore missionarie domenicane (fondate dal Beato Bartolo Longo) Sr. Maria Sabina Rechichi e Sr. Maria Pia Laranang, che si sono prodigate per la diffusione della buona stampa e della corona del S. Rosario, consegnata a tutti i fedeli, insegnando a loro il metodo pratico di recitarlo.
Ancora una volta il Rosario si è rivelato la preghiera di tutti, dei bambini, dei giovani, degli uomini, delle donne, degli ammalati, delle persone erudite e delle persone semplici.
La comunità parrocchiale ha incontrato Gesù nel sacramento della Riconciliazione, sotto la guida materna della Madonna del Santo Rosario, con la fervorosa disponibilità dei Missionari per le confessioni.
Commuovente il commiato dal Quadro, nel pomeriggio del giorno 30 nel suo ritorno a Pompei.
La Missione Mariana a Marina di Ripacandida ha lasciato nella comunità un segno indelebile.
I fedeli si sono impegnati nella recita del Rosario in famiglia; si sono costituiti cenacoli mariani del rosario nei diversi quartieri del paese.
Ogni primo sabato del mese si terrà una veglia mariana in parrocchia.
Il gruppo della Caritas è impegnato nelle opere a favore dei poveri e diventa voce di chi non ha voce.
Grazie alla Madonna del S. Rosario di Pompei per la profusione di grazie riversate abbondantemente nella comunità parrocchiale, servendosi dell’opera solerte di missionari tanto zelanti e fervorosi.
(Autore: Giuseppe Gentile)


"1995" La Regina di Pompei a:
Caturano (CE)

10-17 Dicembre 1995 - Chiesa Madre
A Caturano con Maria verso il Giubileo

Nella lettera apostolica Tertio Millennio Adveniente Giovanni Paolo II affida a Maria, Madre del Redentore, l’impegno di tutta la Chiesa a prepararsi degnamente alla celebrazione del prossimo Giubileo.
La comunità parrocchiale di Caturano, piccola frazione di Macerata Campania, in provincia di Caserta, ha dato inizio a questa lunga preparazione, ponendosi sotto lo sguardo di Maria.
Infatti dal 10 al 17 dicembre 1995 i fedeli di Caturano, con la presenza in mezzo ad essi, dell’Immagine della Madonna di Pompei, hanno potuto sperimentare realmente come la Vergine Maria chiama sempre i suoi devoti ad un’intima comunione con lei, risvegliando in essi, quel senso filiale di affetto e devozione, constatato con la continua e massiccia partecipazione dei fedeli ai momenti più significativi di preghiera e di catechesi.
Hanno animato la settimana mariana, suscitando un interesse particolare per la preghiera mariana per eccellenza, il Santo Rosario.
Era questo lo scopo primario di questi giorni, riscoprire la bellezza e l’efficacia di questa preghiera popolare, preghiera dei semplici e degli umili.
Un altro significato è legato a questa visita mariana, Maria come una buona e tenera madre, va sempre in cerca dei suoi figli, veramente si è constatato questo amore che avvolgeva in un unico abbraccio tutti i suoi figli devoti.
La voce della mamma è arrivata a tutti: bambini, ragazzi, giovani, adulti, studenti, ammalati, alle famiglie, agli anziani.
Tra i momenti di preghiera più significativi è da ricordare l’incontro, solo per gli uomini, che comprendeva i momenti della catechesi, della confessione, del Santo Rosario e della celebrazione eucaristica.
Non si erano mai visti tanti uomini recitare il Santo Rosario e accostarsi al sacramento del perdono.
Questa esperienza, nuova e unica per la nostra comunità si è rivelata veramente densa di spiritualità e ci ha fatto riscoprire l’immensa devozione alla Madonna di Pompei, già esistente nel nostro popolo.
Abbiamo potuto notare come molte persone lontane sono state raggiunte dal richiamo della Madre celeste.
Questa visita di Maria ha lasciato in tutti noi un segno indelebile di grazie e di amore, ma soprattutto un impegno a testimoniare con la vita di ogni giorno il nostro amore verso di Lei.

(Autore: Domenico Piccirillo)


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