Meditazione del giorno
Con Gesù



10 Luglio “Alla scoperta della propria
identità”
“Ricerca
d’identità”, “perdita d’identità”, “autorealizzazione”, sono termini di moda al
giorno d’oggi. Molti si lamentano di aver perso la loro identità e cercano di
procurarsene un’altra al più presto. Forse perché davanti al nostro Creatore
ciascuno di noi è un unicum, ognuno di noi si sente in diritto di realizzare se
stesso come persona speciale.
Chi
si familiarizza con lo Spirito Santo sa bene che la terza persona della Trinità
non pensa affatto ad affermare una sua personalità. Egli non è neppure dotato
di un nome che in un senso o in un altro lo caratterizzi; possiamo ben dire che
è colui che è, proprio perché non vuole essere qualcuno speciale.
La
peculiarità dello Spirito Santo è il non avere una personalità ben definita e
di operare, quindi, in modo misterioso e velato.
Volendo
descrivere si potrebbe dire che è ciò che le altre due persone divine hanno in
comune, come l’essere spirito e l’essere santo, prerogative che sono anche del
Padre e del Figlio. Chiamandolo Spirito Santo ne esprimiamo l’essenza.
Lo
Spirito Santo riceve la sua identità dall’essere consumato dalle altre due
persone: per la legge dell’amore si dona continuamente affinché chi lo riceve
viva in lui.
Lo
Spirito si tiene nel nascondimento; questo però non significa che non ci sia p
che sia inattivo, difatti la Bibbia recita: “Lo Spirito del Signore riempie
l’universo” (Sap 1, 7).
Quanto
a te, quando cesserai di volerti realizzare nella direzione che meglio ti si
confà per acquistare sicurezza, scoprirai che è solo amando che ci realizziamo
veramente, ossia che si diviene, conformemente al progetto iniziale che Dio ha
su ciascuno di noi.
(Wilfrid Stinissen)


