Meditazione del giorno
Con Gesù


23
Settembre “A due a due”
A conferma
che Dio è da sempre schierato contro l’individualismo, il Figlio suo Gesù invia
gli apostoli a predicare e li manda a due a due (Mc 6,7).
In due, sin dalle
origini, sono anche i nostri progenitori: “Non è bene che l’uomo sia solo: gli
voglio fare un aiuto che gli sia simile” (Gn 2, 18). Come Dio è comunione, egli
non può che incoraggiare noi – creati a sua immagine -, alla reciproca
comunione.
Gli apostoli
sono mandati a portare un messaggio d’amore, ma perché la loro predicazione sia
credibile debbono anche vivere quello che insegnano, ossia vivere insieme l’uno
per l’altro con amore. Solo così possono dimostrare che il loro annuncio è
fattibile.
Non è facile
vivere insieme con amore.
Gli Atti degli Apostoli raccontano che anche tra i
primi cristiani non sempre regnava l’armonia. Paolo e Barnaba, chiamati dallo
Spirito Santo alla predicazione, non sempre andavano d’accordo.
Luca scrive (At
15,39) che a un certo punto: “il dissenso tra loro fu tale che si separarono
uno dall'altro”. Nonostante questi e altri episodi, di cui noi tutti possiamo
essere protagonisti, il comportamento cristiano continua a fondarsi sul
comandamento dell’amore reciproco.
Coloro che
proclamano questo messaggio – lo stesso per ogni credente – devono formare una
piccola comunità dove l’amore circola come in un focolare; una comunità che
gradualmente prenderà forma sulla base dell’insegnamento di Gesù.
Se vogliamo
veramente far “passare” il messaggio di Gesù. Se vogliamo veramente far
“passare” il messaggio di Gesù agli altri, il nostro amore reciproco deve
essere tanto forte che tutti lo vedano.
(Wilfrid Stinissen)


