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2004 Surigao Del Sur

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*2004 Surigao Del Sur - Lianga - Mindanao (Filippine)
(Dominican Sisters of Pompei - Medevco - Nutrition Center Lianga - Surigao del Sur - Philippines - tel. 0063/7959124339 - e-mail: pompei.lianga@yahoo.com)

Fondazione della Casa di Mindanao - Lianga (Filippine)

Il 21 aprile 2004 è stata aperta una piccola comunità sulla baia di Lianga-Surigao del Sur in Mindanao per la cura dei bambini malnutriti.
Attualmente essa ospita circa 40 bambini che vivono in estrema povertà.
Le suore che gestiscono la Comunità si occupano anche della pastorale parrocchiale.
Il 20 maggio con la gioia di tutti gli abitanti del paese il Vescovo della Diocesi di Tandag ha benedetto la casa e la cappellina dove le nostre suore vivono e si ritrovano per la preghiera comunitaria.

Responsabile della Comunità di Mindanao Lianga
Madre Minda P. Timonio
Comunità di Mindanao Lianga
Attualmente le Suore appartenenti alla comunità sono:

J)
Suor Maria  Jocelyn Guillena (Filippina)
Attività nella Comunità di Mindanao Lianga

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News da Mindanao Lianga

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Le Suore di Pompei a New Manila, nelle Filippine

La Superiora Generale della Congregazione delle Suore del S. Rosario di Pompei, Madre Valeria Torelli, è stata un mese nelle Filippine per meglio definire l’opera che le Suore intendono svolgere nella loro prima terra di missione.
Dopo un mese di sondaggi, informazioni, esperienze e conoscenze, guidata e consigliata da persone esperte ed autorevoli del posto, è tornata a Pompei insieme con Suor Maria Colomba, sua collaboratrice, entusiasta e fiduciosa per questa tanto desiderata realizzazione.
La Casa delle Suore di Pompei avrà sede a New Manila, in una zona dove sono presenti molte altre Congregazioni religiose ed avrà come obiettivo: l’annuncio della buona novella e la diffusione del culto alla Madonna del Rosario di Pompei, la promozione umana degli abitanti del luogo e l’accoglienza delle giovani che desiderano dedicarsi al servizio di Cristo e dei fratelli.
Questa nuova Opera delle Suore di Pompei è stata benedetta ed incoraggiata dal Card. Sin, dal Nunzio Apostolico Mons. Bruno Torpigliani, che hanno salutato con cordialità la Superiora generale, e dai Superiori di varie Congregazioni presenti in quella terra che presto ospiterà anche le Suore di Pompei.
Il Provinciale dei Domenicani, P. Efren Rivera, è stato instancabile e disponibile per tutte le pratiche necessarie, condotte a termine in breve tempo, per l’attuazione di quest’opera.
La Superiora Generale è stata anche intervistata dalla televisione nazionale filippina in un programma religioso condotto dai PP. Domenicani, durante il quale ha illustrato la storia del Santuario di Pompei e la finalità dell’opera che la Congregazione intende svolgere nelle Filippine.
Il soggiorno a Manila della Superiora generale e della sua collaboratrice è stato caratterizzato dalla cordialità, dalla disponibilità e dalla generosa ospitalità delle Congregazioni maschili e femminili presenti nella zona. La facilità con cui si è svolta la visita nelle Filippine è apparsa come un segnale evidente che la regina del Rosario di Pompei desideri una sua casa lì.
È un momento importante per la Congregazione delle Suore di Pompei, alla quale auguriamo l’espansione, l’incremento e la piena realizzazione di una testimonianza autentica di annunciatrici del vangelo, dell’amore e della gioia nella New Manila.
Alle Suore che inizieranno questa nuova opera di testimonianza, non possiamo che augurare un buon cammino.
(Da: Il Rosario e la Nuova Pompei – Maggio Giugno 1987)

Filippine

Capitale: Manila   
Popolazione: 80.000.000 circa.   
Superficie: 300.076 Km2
Fuso orario: +7h rispetto all'Italia; +6h quando in Italia vige l'ora legale. Lingue: Filippino (Tagalog) e inglese.
Religioni: in prevalenza cattolica (85%). Sono presenti minoranze di musulmani.  
Moneta: Peso filippino (PHP)  
Prefisso dall'Italia: 0063   
Prefisso per l'Italia: 0039
Sport
Lo sport per eccellenza è il basketball, ma molto diffuso è anche il  jai alai, o   pelota, importato dalla Spagna.
Religione
Le Filippine sono il più popoloso paese cristiano del sud-est asiatico, con un 90% della popolazione che identifica se stessa nella religione cristiana, e di questi un 80% si proclamano cattolici. La più considerevole minoranza religiosa, pari al 5%, è costituita dai mussulmani sunniti, concentrati a Mindanao. Per quanto concerne la chiesa cattolica si deve dire come abbia saputo riscattarsi dall’impopolarità che la contrassegnava durante l’occupazione spagnola e aver influenzato moltissimo la cultura del paese. Ad oggi le missioni cattoliche svolgono un ruolo importante soprattutto nell’ambito dell’educazione. Ci sono anche alcune chiese evangeliche, come mormoni e battisti.
Arte
L’industria cinematografica ha cominciato ad avere una certa rilevanza verso la fine degli anni’90, e ad oggi, il paese, è uno dei più prolifici produttori di film del sud-est asiatico. Tra le danze tradizionali è consigliabile assistere ad uno spettacolo di   tinikling, ‘la danza del bamboo’, e alla   pandanggo sa ilaw, meglio nota come "danza delle luci".
Lingua
Sono presenti circa 80 dialetti. Sull’isola il concetto di   lingua nazionale ha iniziato ad essere discusso sul finire del 20°secolo, dopo la guerra ispano-americana del 1898. Nel 1936 il   tagalog, è stato dichiarato lingua ufficiale dopo una scelta optata tra il cebuano, l'hiligaynon e l'ilocano. Nel 1973, si è definitivamente optato per una lingua di compromesso, il filippino, che pur se di base mantiene il tagalog, ha in se anche elementi delle altre lingue parlate sull’arcipelago. L’inglese è parlato dalla grande maggioranza della popolazione.
Cucina
A causa delle varie ondate migratorie e delle diverse dominazioni coloniali, che hanno accompagnato la storia delle Filippine, la cucina locale presenta delle caratteristiche particolari. Un mix di gusti cinesi, malesi e spagnoli. La   merienda è uno spuntino tipico mattutino, mentre i   pulutan, letteralmente   stuzzichini, vengono di norma serviti con bevande alcoliche. Un piatto tipico sono gli spuntini di carne e di pesce. Sull’isola di Mindanao è normale poter gustare alcuni tipici piatti islamici, come stufati di carne. Non manca mai il riso, uno degli ingredienti tipici della cucina di tutto il sud-est asiatico. Anche le zuppe servite con tagliatelle, o pezzi di manzo, pollo, o verdure, tipiche della tradizione culinaria cinese, sono largamente consumate. Un contorno tipico della cucina locale, oltre alle verdure, è la papaia acerba tagliata a strisce e servita con pesce fermentato o pasta di gamberi.
Economia delle Filippine
PNL: 77.335 miliardi di dollari USA
PNL per ab. : 972,6 dollari USA
PNL variazione annua: 4%
Inflazione:4%
Capacità di raffinazione: 20.947.630 tonnellate
Popolazione attiva: 33.354.000
Popolazione totale: 80.058.000
Disoccupazione: 10,2%
Debito Estero: 52.356 miliardi di dollari USA
Aiuti dall’estero: 577 miliardi di dollari USA
Settore Primario
Predominano la coltivazione di riso e mais. Manila è l’area più produttiva grazie all’opera di irrigazione.
Le culture più esportate sono banane, ananas, palma da cocco, caffè, cacao. Molto importante la cultura del tabacco e della canapa.
Le Filippine sono uno dei maggiori produttori mondiali di caucciù. Purtroppo il patrimonio forestale è stato danneggiato dagli incendi del 1998 e del 2002. Molto diffusa la pesca, anche se molto limitata a causa dell’inquinamento delle coste. La raccolta di spugne e l’acqua-coltura, che fornisce gamberi, sono in crescita. L’allevamento è praticato a Mindanao.
Settore Secondario
Importanti i giacimenti di oro, argento, carbone, rame e nichel. Nonostante la scoperta del giacimento offshore di Malampaya, l’estrazione di petrolio e gas naturale non è sufficiente a coprire il fabbisogno nazionale. Nel settore industriale, i settori più importanti sono quello agro-alimentare, elettronico, petrolchimico e tessile. I componenti elettronici vengono prodotti nelle ex basi militari americane di Subic Bay e Clark.
Settore Terziario
La Bangio Sentral ng Pilipinas, è la banca centrale del paese. Rispetto alla crescita economica il settore bancario non è molto sviluppato. A Manila si trova una borsa valori.
Viaggi nelle Filippine
Manila
Nel 1571  gli spagnoli fondarono la città di Manila, chiamandola   Isigne y   Siempre Leal Ciudad,  ‘la città eccellente e leale’, ma il nome attuale deriva da   Maynilad, un termine locale che indica la pianta della mangrovia. Dopo essere stata rasa al suolo durante la seconda guerra mondiale, la città ha cominciato a crescere esponenzialmente dopo gli anni ’60, arrivando ad inglobare 17 piccole città vicine.
In virtù della distruzione subita durante la guerra, Manila è una città completamente moderna, anche se comunque, durante un viaggio sull’arcipelago, si possono ammirare delle rovine coloniali. Il cuore della città è l’area che circonda la foce del fiume Pasig dove oltremodo si possono trovare gli alloggi più lussuosi e i ristoranti migliori.   Makati è il centro finanziario della città,
mentre a nord del fiume si trova Binondo, Quiapo e il Porto del Nord, che rappresentano i principali luoghi dove ci si può imbarcare per un viaggio verso le isole vicine.
Cosa vedere
Quando si decide di fare un viaggio nelle Filippine si deve partire sapendo che, a causa dei bombardamenti che l’hanno colpita durante la seconda guerra mondiale non è rimasto molto da visitare ma, durante il viaggio si può ancora visitare:
Fort Santiago: non distante dal fiume Pasig, durante la seconda guerra mondiale questo forte venne usato dalle armate giapponesi come luogo per incarcerare i prigionieri di guerra.   
L’altare Rizal  e il   Museo Rizal: sono dedicati all’eroe nazionale filippino, Josè Rizal, che combatté contro gli spagnoli per l’indipendenza. Nel museo vi sono anche molti suoi scritti.  
Il   monastero di Santo Agostino  e la  Cattedrale di Manila (in General Luna Street), sono i due luoghi religiosi più noti della città.
Metropolitan Museum of Manila: è il museo più importante della capitale e si trova nel complesso della Banca Centrale del paese, in Roxas Boulevard.
Nei dintorni di Manila
Un viaggio nell’arcipelago consente di visitare molti posti interessanti nei dintorni di Manila. Uno di questi è  l’isola  Corregidor, da dove il Generale Mac Arthur, scappando dai giapponesi, promise che sarebbe tornato a liberare il paese come in effetti fece.
Da non perdere un’escursione sul monte   Pinatubo. Eruttato nel 1991, ha cambiato totalmente il paesaggio dell’area. Da qui si può scalare il  vulcano Mayon   (2450 metri), che si trova a sud rispetto a Luzon, definito il cuore delle Filippine. Qualcuno è arrivato a sostenere che il vulcano Mayon abbia un cono vulcanico perfetto. È un vulcano attivo e l’ultima eruzione risale al 1993.
Il   vulcano Taal, altra bellezza naturale dell’arcipelago a sud di Manila, merita un’escursione, ma non ci si faccia ingannare dalle sue piccole dimensioni: non a torto è definito il vulcano più pericoloso del mondo, ed è il terrore degli isolani.
I monti Apo  e Mindanao sono le altre cime che possono essere adatte per un escursione.  
Bikol  e Quezon, sono due province sulla costa di Luzon dove è possibile fare bellissime camminate, lontano dal caos delle città.
Banaue: qualcuno sostiene che l’ottava meraviglia del mondo sia la Muraglia cinese, altri sostengono che sia Banaue. Situata a nord di Luzon, le sue risaie a terrazza, scavate nei fianchi delle colline dagli Ifugao oltre 3000 anni fa, con le sue scalinate rappresentano per gli abitanti la strada per il cielo se non per il paradiso. Alcune si spingo fino a 1500 metri di altitudine. Il viaggio può essere organizzato a Manila.
Isole: chi viaggia, in questa regione il più delle volte lo fa per la bellezza delle sue isole. Nelle Filippine le isole, sono oltre 7000 e l’imbarazzo della scelta non manca. Chi ama le immersioni subacquee non resterà deluso, così come chi ha la passione per la canoa o per la speleologia.  Borocay,  la Spiaggia di Alona a  Bohol,   quella di Puerto Princesa a  Palawan e l’Isola di   Apo sono le più rinomate. A Palawan inoltre si possono visitare corridoi di grotte che corrono per oltre 8 chilometri. E’ in questa zona, precisamente nelle rapide del fiume Pagsanjan, che il regista cinematografico Coppola ha girato alcune parti di Apocalypse Now.
Spiagge
- Tempo fa, fino a metà degli anni ’90 si riteneva che  l’isola di Borocay   possedesse le spiagge più belle del mondo, e chiunque decideva di fare un viaggio nella zona optava per queste isole. Intorno al 1997, alcuni test dimostrarono che a causa dello sviluppo turistico le spiagge stavano registrando un livello sempre più a rischio per quanto riguardava la capacità di smaltire i rifiuti, e quindi i viaggi nell’area vennero limitati, ma gli ultimi test dimostrano come il pericolo possa considerarsi rientrato. Le altre spiagge più belle delle Filippine sono  Puerto Galera, sull’isola di Mindoro,  Puraran a Catanduanes, non distante a Luzon.
Luoghi remoti
- La Baia di Gutob, tra Culion e Busuanga, ci sono le isole di  Dibutonay, Maltatayoc e Horse, dove poter provare ancore l’avventura di visitare villaggi sperduti, un’esperienza incredibile.
Di interesse
Un viaggio nelle Filippine, merita un’escursione in uno di questi luoghi:  
Vigan, a nord di Luzon, ha mantenuto lo splendido retaggio architettonico spagnolo.
Lago Sebu,   all’interno dell’isola di Mindano, si trova a 300 metri sulle alture di Tiruray. In un isolamento dal mondo totale vi vive la tribù dei Tboli. Si consiglia di prestare molta attenzione, perché malgrado le relazioni con i ribelli musulmani stiano attraversando un periodo di calma, non sono rari i rapimenti di cittadini stranieri ai fini di riscatto.
Viriato, si trova sull’isola di Samar ed è famosa per le sue cascate.
Visti Filippine
Visto Turistico

I cittadini italiani diretti nelle Filippine per motivi turistici e per periodi inferiori a 21 giorni non necessitano di visto turistico, ma solo del passaporto con validità minima 3 mesi. Per periodi superiori ai 21 giorni è necessario richiedere il visto presso i Consolati di Roma e Milano. Il visto ha comunque validità non superiore ai 59 giorni, e per ottenerlo è necessario presentare: passaporto, modulo consolare compilato, indicazione dell'albergo nelle Filippine, una fotografia formato tessera e fotocopia del biglietto aereo.
Visto di Lavoro
I cittadini italiani che si recano nelle Filippine per lavoro devono richiedere il visto di lavoro presentando il passaporto con validità almeno di 6 mesi, 2 foto in formato tessera, biglietto aereo “chiuso”, lettera di invito da parte della società filippina contenente: nome del richiedente, genere di affari da svolgere, generalità della società filippina responsabile e lettera della società italiana rappresentata, specificante l’incarico ricoperto dal richiedente, motivo e genere di affari da trattare, date del soggiorno, nome e indirizzo del partner. Il visto ha validità 1 mese dalla data di rilascio.
Avvisi particolari
Dal 10.12.2007 - Le Filippine sono state in varie occasioni colpite da attentati terroristici. Tale rischio - rilevabile ormai nella generalità dei Paesi - resta elevato. A seguito dell'esplosione verificatasi il 19 ottobre scorso in uno  dei principali centri commerciali della capitale, con vittime e numerosi feriti, le autorità di Polizia hanno innalzato il livello d'allerta nell'intera area di Metro Manila.
Si raccomanda pertanto di mantenere elevata la soglia di attenzione a Manila, in particolare nei luoghi di ritrovo e di maggiore affollamento. Si raccomanda inoltre la massima cautela anche negli altri principali centri urbani del Paese. Si consiglia altresì di tenersi informati sulla situazione seguendo scrupolosamente le eventuali  indicazioni impartite dalle Autorità locali.
Durante la permanenza nel Paese vanno adottate misure cautelative e particolare prudenza a fronte del rischio di atti di criminalità, soprattutto nelle aree isolate e metropolitane degradate.
La minaccia di attentati e sequestri di persona nei confronti di stranieri è particolarmente alta nell'isola di Mindanao, nonostante le misure precauzionali adottate dalle locali Autorità.  Si sconsigliano pertanto viaggi nell'isola di Mindanao e nelle altre zone a rischio del Paese indicate alla voce "Sicurezza”.
Nella stagione dei monsoni si consiglia, prima di recarsi nel Paese e durante il soggiorno, di informarsi sulla situazione climatica delle località di destinazione, anche consultando il sito: www.metocph.nmci.navy.mil/jtwc.php, in particolare in relazione al rischio di  tifoni tropicali.
Scuba: filippine, isole da sogno
Fuori dalle mete del turismo di massa, le Filippine offrono la possibilità di una vacanza unica. Un paradiso assoluto, cui danno vita settemila isole di incredibile bellezza, un popolo cordiale e accogliente ed un mare tra i più rigogliosi di vita e di colori.  
Passeggio sotto la luce del sole su una spiaggia corallina, eppure non sento calore, non rimango abbagliato dalla luce. Le ombre sono nette, non ci sono nubi o foschia, ma l'esposimetro della mia macchina fotografica segna egualmente scarsità di luce. Le ombre sono nette, non ci sono nubi o foschia, ma l'esposimetro della mia macchina fotografica segna egualmente scarsità di luce. Alzo lo sguardo per un attimo, ma quello che rimane impresso sulla mia retina non è l'usuale cerchio solare. Sono spettatore del raro appuntamento tra due astri: le Filippine sembra mi diano il benvenuto offrendomi un'eclisse di sole quasi totale. E questa è solo la prima di una lunga serie di incredibili meraviglie della natura. La bellezza di queste 7000 isole disseminate tra il Mare Cinese Meridionale e l'Oceano Pacifico può oscurare tante destinazioni alla moda del turismo di massa.  
Le Filippine offrono molto di più sotto il pelo dell'acqua. C'è chi dice che viaggiare in questo arcipelago senza osservare la bellezza dei fondali sottomarini è come guardare il Louvre... dall'esterno. Solo una chiarificazione è d'obbligo: se si cercano esclusivamente pesci pelagici tipo tonni, squali e carangidi o acqua limpidissima, la delusione, a parte rare eccezioni, sarà grande. Con questo non è che non ci siano grandi pesci, perché con un po' di fortuna in alcuni luoghi se ne possono vedere a centinaia, comprese mante e squali-balena. Purtroppo, specialmente nelle vicinanze delle isole abitate, è raro incontrarne, forse a causa di una pesca intensa che a volta fa ricorso anche ai vietatissimi esplosivi.
Sagada  
Le terrazze di riso tra leggenda e realtà: un pastore chiamato Gansowan.  
Biag fu un eroe del 17mo secolo ricordato oggi come la figura più importante della storia di Sagada. Si racconta che abbandonò un luogo chiamato Mabika per dirigersi verso Candon, e che in seguito fondò Sagada. Mabika è oggi un assolato e spoglio pianoro tra Ankileng e Balili, ma un tempo doveva essere coperto da abbondante vegetazione. Fino all'inizio del secolo pare vi fossero ancora delle pietre piatte e levigate, probabilmente i resti del dap-ay di Biag (il luogo di incontro dei capofamiglia, con il pavimento in pietra, in pratica il centro "socio-politico" della comunità. Oggi di tutto questo non è rimasto nulla ma sopravvivono, ciononostante, le leggende che a Mabika e all'origine di Sagada sono legate. Leggende che hanno toccato generazioni di "Sagadian people" e che hanno casualmente segnato anche noi, durante e a causa delle nostre peregrinazioni esplorative. Sentite: "...c'è una leggenda Balugan su un uomo chiamato Gansowan, che un giorno entrò in una grotta vicino al sito abbandonato di Mabika per riposare all'ombra mentre i suoi carabao (bufali - N.d.R.) pascolavano e notò un gatto che entrava in una prosecuzione più profonda
della cavità. Curioso, seguì il gatto e scoprì una sala piena di giare cinesi, gong, perle e riso; ma quando tornò con compagni e corde per portare via il tesoro, non riuscì neppure a trovare la grotta". [IMG]A questo si allude in una cantilena di Sagada che, cosa interessante, è stata riportata anche dalle strade di Candon:  
"Oh, dormi, dormi piccolo non piangere così quando sarai grande andremo a vedere quel tesoro a Mabika difeso dal gatto" Questa è la leggenda ma Mabika è un luogo reale e in questo luogo reale esiste una grotta, Mabika Cave, che ha fatto ripetere a noi l'esperienza di Gansowan....  
Nell'85, durante la prima spedizione speleologica, ci trovavamo in zona, nel campo di Tataya-en, accanto alla grotta di Dilà-Eo. Grazie alle indicazioni di un ragazzo del posto, Hadji Calliten, del barrio di Ankileng, la compagna di spedizione Nadia Campion raggiunse la grotta. Ma giunta sul luogo, non poté scendere, in quanto la cavità è un pozzo di circa 30 metri e non aveva con sé materiale sufficiente. Decise così di rinunciare e di tornare con compagni e materiale. Da notare che della leggenda di Mabika non avevamo ancora neppure sentito parlare. Nei giorni successivi si tornò sul posto ma della grotta nemmeno l'ombra: si cercò parecchio ma non vi fu nulla da fare. Tornammo l'anno successivo, dopo aver letto in un libro dell'antropologo W. Scott l'inquietante storia di Gansowan. Ci tornammo con Hadji che, dopo numerose ricerche, (notate che la grotta ha un diametro di 30 metri e si apre su un terreno completamente brullo) riuscì finalmente nel suo intento. Scendemmo il grande pozzo e, com'era prevedibile, non trovammo alcun tesoro, né giare né gong. Ma il tesoro più grande fu sicuramente nell'emozione di aver rivissuto un pezzetto di leggendario passato...
La cucina filippina
La cucina filippina è un insieme armonico delle varie cucine cinesi, giapponesi, malesi,americane e spagnole. La base dell'alimentazione è il  riso bollito seguito dalla  frutta quale il mango, la papaia e la banana. La cottura della carne si effettua arrosto o nel latte di cocco. Naturalmente è una cucina molto legata alle attività ed alle risorse marittime: le grandi quantità di pesce che vengono portate a riva, in bilancieri di legno, vengono cucinate in pentole di argilla. Nell'antichità il sopraggiungere di mercanti cinesi e di colonizzatori spagnoli su queste isole ha portato alla diffusione di nuove abitudini alimentari. Gli "involtini primavera" e la  pasta glutinata   furono introdotti dai mercanti cinesi, mentre i colonizzatori spagnoli importarono le "empanadas" e lo "chorizo", una sorta di salsiccia piccante di maiale ed aglio.Nella cucina filippina si utilizza spesso l’aceto o il succo di agrumi per marinare i cibi, rendendoli così particolarmente agri. La maggior parte della popolazione è di cultura cristiana, ma non si può trascurare la grande presenza di cultura islamica sull’isola di Mindanao, dalla quale provengono molti immigrati. Sopravvivono inoltre credenze ancestrali che, sia pure solo per “tradizione”, sono ancora rispettate.  Tra queste, ad esempio, il non nutrirsi di quelle parti dell’animale che nel soggetto che le assume presentano una patologia: non si mangia il fegato se si è affetti da un’epatopatia o il cervello se si soffre di emicrania. Così pure vengono spesso evitati quei cibi (in genere di origine vegetale) il cui “comportamento” è simile a quello della malattia da cui si è affetti: ad esempio piante rampicanti se si hanno patologie cutanee che si “diffondono” sulla pelle. In modo particolare, per ciò che riguarda i bambini si ritiene che questi non debbano mangiare i frutti di vari tipi di palma qualora soffrano di convulsioni (lamen) perché le fronde delle palme oscillano e “tremano” al vento. Per il pericolo di cadere a testa in giù o sottosopra sono pure proibiti i pipistrelli e le tartarughe. Numerosi sono i tabù alimentari relativi alla gravidanza, molti dei quali tendono a porre una corrispondenza tra umanità e animalità, oppure tra la vita dell’animale e i possibili danni alla madre: mangiando un determinato animale il bambino ne assumerà i comportamenti, oppure, ingerendo il polipo, questo rischierebbe di trattenere il bambino all’interno dell’addome. Particolare attenzione viene posta all’allattamento e in modo particolare, agli alimenti che possono favorirlo. Tra questi ci sono le patate dolci e i frutti di mare univalvi. Particolarmente interessante sul piano culturale, è la  proibizione di alcuni alimenti per semplice  “assonanza linguistica”  come ad esempio un tipo di fagiolo detto kadièsche ricorda il suono di  adiòs (arrivederci) e quindi indurrebbe l’abbandono delle forze o una particolare zucca detta  kalubay, che potrebbe indurre stanchezza (malubay). Considerato che molte madri filippine, anche immigrate, hanno come modello di riferimento comportamentale la propria madre, che è rimasta nelle Filippine, alcune di queste tradizioni potrebbero avere un peso anche in un contesto di immigrazione. Inoltre, per la tipica riservatezza della popolazione filippina e anche per un complesso di inferiorità nei confronti della medicina occidentale, tali credenze potrebbero spesso non palesarsi venendo riferite a semplici gusti o preferenze alimentari.


*Responsabile della Comunità di Mindanao Lianga
Madre Minda P. Timonio (Filippina)
Comunità di Mindanao Lianga
Attualmente le Suore appartenenti alla comunità sono:

J)
Suor Maria  Jocelyn Guillena (Filippina)


*Uno sguardo sulle Filippine

Capitale: Manila   
Popolazione: 80.000.000 circa.   
Superficie: 300.076 Km2
Fuso orario: +7h rispetto all'Italia; +6h quando in Italia vige l'ora legale. Lingue: Filippino (Tagalog) e inglese.
Religioni: in prevalenza cattolica (85%). Sono presenti minoranze di musulmani.  
Moneta: Peso filippino (PHP)  
Prefisso dall'Italia: 0063   
Prefisso per l'Italia: 0039
Sport
Lo sport per eccellenza è il basketball, ma molto diffuso è anche il  jai alai, o   pelota, importato dalla Spagna.
Religione
Le Filippine sono il più popoloso paese cristiano del sud-est asiatico, con un 90% della popolazione che identifica se stessa nella religione cristiana, e di questi un 80% si proclamano cattolici. La più considerevole minoranza religiosa, pari al 5%, è costituita dai mussulmani sunniti, concentrati a Mindanao. Per quanto concerne la chiesa cattolica si deve dire come abbia saputo riscattarsi dall’impopolarità che la contrassegnava durante l’occupazione spagnola e aver influenzato moltissimo la cultura del paese. Ad oggi le missioni cattoliche svolgono un ruolo importante soprattutto nell’ambito dell’educazione. Ci sono anche alcune chiese evangeliche, come mormoni e battisti.
Arte
L’industria cinematografica ha cominciato ad avere una certa rilevanza verso la fine degli anni’90, e ad oggi, il paese, è uno dei più prolifici produttori di film del sud-est asiatico. Tra le danze tradizionali è consigliabile assistere ad uno spettacolo di   tinikling, ‘la danza del bamboo’, e alla   pandanggo sa ilaw, meglio nota come "danza delle luci".
Lingua
Sono presenti circa 80 dialetti. Sull’isola il concetto di   lingua nazionale ha iniziato ad essere discusso sul finire del 20°secolo, dopo la guerra ispano-americana del 1898. Nel 1936 il   tagalog, è stato dichiarato lingua ufficiale dopo una scelta optata tra il cebuano, l'hiligaynon e l'ilocano. Nel 1973, si è definitivamente optato per una lingua di compromesso, il filippino, che pur se di base mantiene il tagalog, ha in se anche elementi delle altre lingue parlate sull’arcipelago. L’inglese è parlato dalla grande maggioranza della popolazione.
Cucina
A causa delle varie ondate migratorie e delle diverse dominazioni coloniali, che hanno
accompagnato la storia delle Filippine, la cucina locale presenta delle caratteristiche particolari. Un mix di gusti cinesi, malesi e spagnoli. La   merienda è uno spuntino tipico mattutino, mentre i   pulutan, letteralmente   stuzzichini, vengono di norma serviti con bevande alcoliche. Un piatto tipico sono gli spuntini di carne e di pesce. Sull’isola di Mindanao è normale poter gustare alcuni tipici piatti islamici, come stufati di carne. Non manca mai il riso, uno degli ingredienti tipici della cucina di tutto il sud-est asiatico. Anche le zuppe servite con tagliatelle, o pezzi di manzo, pollo, o verdure, tipiche della tradizione culinaria cinese, sono largamente consumate. Un contorno tipico della cucina locale, oltre alle verdure, è la papaia acerba tagliata a strisce e servita con pesce fermentato o pasta di gamberi.
Economia delle Filippine
PNL: 77.335 miliardi di dollari USA
PNL per ab. : 972,6 dollari USA
PNL variazione annua: 4%
Inflazione:4%
Capacità di raffinazione: 20.947.630 tonnellate
Popolazione attiva: 33.354.000
Popolazione totale: 80.058.000
Disoccupazione: 10,2%
Debito Estero: 52.356 miliardi di dollari USA
Aiuti dall’estero: 577 miliardi di dollari USA
Settore Primario
Predominano la coltivazione di riso e mais. Manila è l’area più produttiva grazie all’opera di irrigazione.
Le culture più esportate sono banane, ananas, palma da cocco, caffè, cacao. Molto importante la cultura del tabacco e della canapa.
Le Filippine sono uno dei maggiori produttori mondiali di caucciù. Purtroppo il patrimonio forestale è stato danneggiato dagli incendi del 1998 e del 2002. Molto diffusa la pesca, anche se molto limitata a causa dell’inquinamento delle coste. La raccolta di spugne e l’acqua-coltura, che fornisce gamberi, sono in crescita. L’allevamento è praticato a Mindanao.
Settore Secondario
Importanti i giacimenti di oro, argento, carbone, rame e nichel. Nonostante la scoperta del giacimento offshore di Malampaya, l’estrazione di petrolio e gas naturale non è sufficiente a coprire il fabbisogno nazionale. Nel settore industriale, i settori più importanti sono quello agro-alimentare, elettronico, petrolchimico e tessile. I componenti elettronici vengono prodotti nelle ex basi militari americane di Subic Bay e Clark.
Settore Terziario
La Bangio Sentral ng Pilipinas, è la banca centrale del paese. Rispetto alla crescita economica il settore bancario non è molto sviluppato. A Manila si trova una borsa valori.
Viaggi nelle Filippine
Manila
Nel 1571  gli spagnoli fondarono la città di Manila, chiamandola   Isigne y   Siempre Leal Ciudad,  ‘la città eccellente e leale’, ma il nome attuale deriva da   Maynilad, un termine locale che indica la pianta della mangrovia. Dopo essere stata rasa al suolo durante la seconda guerra mondiale, la città ha cominciato a crescere esponenzialmente dopo gli anni ’60, arrivando ad inglobare 17 piccole città vicine.
In virtù della distruzione subita durante la guerra, Manila è una città completamente moderna, anche se comunque, durante un viaggio sull’arcipelago, si possono ammirare delle rovine coloniali. Il cuore della città è l’area che circonda la foce del fiume Pasig dove oltremodo si possono trovare gli alloggi più lussuosi e i ristoranti migliori.   Makati è il centro finanziario della città,
mentre a nord del fiume si trova Binondo, Quiapo e il Porto del Nord, che rappresentano i principali luoghi dove ci si può imbarcare per un viaggio verso le isole vicine.
Cosa vedere
Quando si decide di fare un viaggio nelle Filippine si deve partire sapendo che, a causa dei bombardamenti che l’hanno colpita durante la seconda guerra mondiale non è rimasto molto da visitare ma, durante il viaggio si può ancora visitare:
Fort Santiago: non distante dal fiume Pasig, durante la seconda guerra mondiale questo forte venne usato dalle armate giapponesi come luogo per incarcerare i prigionieri di guerra.   
L’altare Rizal  e il   Museo Rizal: sono dedicati all’eroe nazionale filippino, Josè Rizal, che combatté contro gli spagnoli per l’indipendenza. Nel museo vi sono anche molti suoi scritti.  
Il   monastero di Santo Agostino  e la  Cattedrale di Manila (in General Luna Street), sono i due luoghi religiosi più noti della città.
Metropolitan Museum of Manila: è il museo più importante della capitale e si trova nel complesso della Banca Centrale del paese, in Roxas Boulevard.
Nei dintorni di Manila
Un viaggio nell’arcipelago consente di visitare molti posti interessanti nei dintorni di Manila. Uno di questi è  l’isola  Corregidor, da dove il Generale Mac Arthur, scappando dai giapponesi, promise che sarebbe tornato a liberare il paese come in effetti fece.
Da non perdere un’escursione sul monte   Pinatubo. Eruttato nel 1991, ha cambiato totalmente il paesaggio dell’area. Da qui si può scalare il  vulcano Mayon   (2450 metri), che si trova a sud rispetto a Luzon, definito il cuore delle Filippine. Qualcuno è arrivato a sostenere che il vulcano Mayon abbia un cono vulcanico perfetto. È un vulcano attivo e l’ultima eruzione risale al 1993.
Il   vulcano Taal, altra bellezza naturale dell’arcipelago a sud di Manila, merita un’escursione, ma non ci si faccia ingannare dalle sue piccole dimensioni: non a torto è definito il vulcano più pericoloso del mondo, ed è il terrore degli isolani.
I monti Apo  e Mindanao sono le altre cime che possono essere adatte per un escursione.  
Bikol  e Quezon, sono due province sulla costa di Luzon dove è possibile fare bellissime camminate, lontano dal caos delle città.
Banaue: qualcuno sostiene che l’ottava meraviglia del mondo sia la Muraglia cinese, altri sostengono che sia Banaue. Situata a nord di Luzon, le sue risaie a terrazza, scavate nei fianchi delle colline dagli Ifugao oltre 3000 anni fa, con le sue scalinate rappresentano per gli abitanti la strada per il cielo se non per il paradiso. Alcune si spingo fino a 1500 metri di altitudine. Il viaggio può essere organizzato a Manila.
Isole: chi viaggia, in questa regione il più delle volte lo fa per la bellezza delle sue isole. Nelle Filippine le isole, sono oltre 7000 e l’imbarazzo della scelta non manca. Chi ama le immersioni subacquee non resterà deluso, così come chi ha la passione per la canoa o per la speleologia.  Borocay,  la Spiaggia di Alona a  Bohol,   quella di Puerto Princesa a  Palawan e l’Isola di   Apo sono le più rinomate. A Palawan inoltre si possono visitare corridoi di grotte che corrono per oltre 8 chilometri. E’ in questa zona, precisamente nelle rapide del fiume Pagsanjan, che il regista cinematografico Coppola ha girato alcune parti di Apocalypse Now.
Spiagge
- Tempo fa, fino a metà degli anni ’90 si riteneva che  l’isola di Borocay   possedesse le spiagge più belle del mondo, e chiunque decideva di fare un viaggio nella zona optava per queste isole. Intorno al 1997, alcuni test dimostrarono che a causa dello sviluppo turistico le spiagge stavano registrando un livello sempre più a rischio per quanto riguardava la capacità di smaltire i rifiuti, e quindi i viaggi nell’area vennero limitati, ma gli ultimi test dimostrano come il pericolo possa considerarsi rientrato. Le altre spiagge più belle delle Filippine sono  Puerto Galera, sull’isola di Mindoro,  Puraran a Catanduanes, non distante a Luzon.
Luoghi remoti
- La Baia di Gutob, tra Culion e Busuanga, ci sono le isole di  Dibutonay, Maltatayoc e Horse, dove poter provare ancore l’avventura di visitare villaggi sperduti, un’esperienza incredibile.
Di interesse
Un viaggio nelle Filippine, merita un’escursione in uno di questi luoghi:  
Vigan, a nord di Luzon, ha mantenuto lo splendido retaggio architettonico spagnolo.
Lago Sebu,   all’interno dell’isola di Mindano, si trova a 300 metri sulle alture di Tiruray. In un isolamento dal mondo totale vi vive la tribù dei Tboli. Si consiglia di prestare molta attenzione, perché malgrado le relazioni con i ribelli musulmani stiano attraversando un periodo di calma, non sono rari i rapimenti di cittadini stranieri ai fini di riscatto.
Viriato, si trova sull’isola di Samar ed è famosa per le sue cascate.
Visti Filippine
Visto Turistico

I cittadini italiani diretti nelle Filippine per motivi turistici e per periodi inferiori a 21 giorni non necessitano di visto turistico, ma solo del passaporto con validità minima 3 mesi. Per periodi superiori ai 21 giorni è necessario richiedere il visto presso i Consolati di Roma e Milano. Il visto ha comunque validità non superiore ai 59 giorni, e per ottenerlo è necessario presentare: passaporto, modulo consolare compilato, indicazione dell'albergo nelle Filippine, una fotografia formato tessera e fotocopia del biglietto aereo.
Visto di Lavoro
I cittadini italiani che si recano nelle Filippine per lavoro devono richiedere il visto di lavoro presentando il passaporto con validità almeno di 6 mesi, 2 foto in formato tessera, biglietto aereo “chiuso”, lettera di invito da parte della società filippina contenente: nome del richiedente, genere di affari da svolgere, generalità della società filippina responsabile e lettera della società italiana rappresentata, specificante l’incarico ricoperto dal richiedente, motivo e genere di affari da trattare, date del soggiorno, nome e indirizzo del partner. Il visto ha validità 1 mese dalla data di rilascio.
Avvisi particolari
Dal 10.12.2007 - Le Filippine sono state in varie occasioni colpite da attentati terroristici. Tale rischio - rilevabile ormai nella generalità dei Paesi - resta elevato. A seguito dell'esplosione verificatasi il 19 ottobre scorso in uno  dei principali centri commerciali della capitale, con vittime e numerosi feriti, le autorità di Polizia hanno innalzato il livello d'allerta nell'intera area di Metro Manila.
Si raccomanda pertanto di mantenere elevata la soglia di attenzione a Manila, in particolare nei luoghi di ritrovo e di maggiore affollamento. Si raccomanda inoltre la massima cautela anche negli altri principali centri urbani del Paese. Si consiglia altresì di tenersi informati sulla situazione seguendo scrupolosamente le eventuali  indicazioni impartite dalle Autorità locali.
Durante la permanenza nel Paese vanno adottate misure cautelative e particolare prudenza a fronte del rischio di atti di criminalità, soprattutto nelle aree isolate e metropolitane degradate.
La minaccia di attentati e sequestri di persona nei confronti di stranieri è particolarmente alta nell'isola di Mindanao, nonostante le misure precauzionali adottate dalle locali Autorità.  Si sconsigliano pertanto viaggi nell'isola di Mindanao e nelle altre zone a rischio del Paese indicate alla voce "Sicurezza”.
Nella stagione dei monsoni si consiglia, prima di recarsi nel Paese e durante il soggiorno, di informarsi sulla situazione climatica delle località di destinazione, anche consultando il sito: www.metocph.nmci.navy.mil/jtwc.php, in particolare in relazione al rischio di  tifoni tropicali.
Scuba: filippine, isole da sogno
Fuori dalle mete del turismo di massa, le Filippine offrono la possibilità di una vacanza unica. Un paradiso assoluto, cui danno vita settemila isole di incredibile bellezza, un popolo cordiale e accogliente ed un mare tra i più rigogliosi di vita e di colori.  
Passeggio sotto la luce del sole su una spiaggia corallina, eppure non sento calore, non rimango abbagliato dalla luce. Le ombre sono nette, non ci sono nubi o foschia, ma l'esposimetro della mia macchina fotografica segna egualmente scarsità di luce. Le ombre sono nette, non ci sono nubi o foschia, ma l'esposimetro della mia macchina fotografica segna egualmente scarsità di luce. Alzo lo sguardo per un attimo, ma quello che rimane impresso sulla mia retina non è l'usuale cerchio solare. Sono spettatore del raro appuntamento tra due astri: le Filippine sembra mi diano il benvenuto offrendomi un'eclisse di sole quasi totale. E questa è solo la prima di una lunga serie di incredibili meraviglie della natura. La bellezza di queste 7000 isole disseminate tra il Mare Cinese Meridionale e l'Oceano Pacifico può oscurare tante destinazioni alla moda del turismo di massa.  
Le Filippine offrono molto di più sotto il pelo dell'acqua. C'è chi dice che viaggiare in questo arcipelago senza osservare la bellezza dei fondali sottomarini è come guardare il Louvre... dall'esterno. Solo una chiarificazione è d'obbligo: se si cercano esclusivamente pesci pelagici tipo tonni, squali e carangidi o acqua limpidissima, la delusione, a parte rare eccezioni, sarà grande. Con questo non è che non ci siano grandi pesci, perché con un po' di fortuna in alcuni luoghi se ne possono vedere a centinaia, comprese mante e squali-balena. Purtroppo, specialmente nelle vicinanze delle isole abitate, è raro incontrarne, forse a causa di una pesca intensa che a volta fa ricorso anche ai vietatissimi esplosivi.
Sagada  
Le terrazze di riso tra leggenda e realtà: un pastore chiamato Gansowan.  
Biag fu un eroe del 17mo secolo ricordato oggi come la figura più importante della storia di Sagada. Si racconta che abbandonò un luogo chiamato Mabika per dirigersi verso Candon, e che in seguito fondò Sagada. Mabika è oggi un assolato e spoglio pianoro tra Ankileng e Balili, ma un tempo doveva essere coperto da abbondante vegetazione. Fino all'inizio del secolo pare vi fossero ancora delle pietre piatte e levigate, probabilmente i resti del dap-ay di Biag (il luogo di incontro dei capofamiglia, con il pavimento in pietra, in pratica il centro "socio-politico" della comunità. Oggi di tutto questo non è rimasto nulla ma sopravvivono, ciononostante, le leggende che a Mabika e all'origine di Sagada sono legate. Leggende che hanno toccato generazioni di "Sagadian people" e che hanno casualmente segnato anche noi, durante e a causa delle nostre peregrinazioni esplorative. Sentite: "...c'è una leggenda Balugan su un uomo chiamato Gansowan, che un giorno entrò in una grotta vicino al sito abbandonato di Mabika per riposare all'ombra mentre i suoi carabao (bufali - N.d.R.) pascolavano e notò un gatto che entrava in una prosecuzione più profonda
della cavità. Curioso, seguì il gatto e scoprì una sala piena di giare cinesi, gong, perle e riso; ma quando tornò con compagni e corde per portare via il tesoro, non riuscì neppure a trovare la grotta". [IMG]A questo si allude in una cantilena di Sagada che, cosa interessante, è stata riportata anche dalle strade di Candon:  
"Oh, dormi, dormi piccolo non piangere così quando sarai grande andremo a vedere quel tesoro a Mabika difeso dal gatto" Questa è la leggenda ma Mabika è un luogo reale e in questo luogo reale esiste una grotta, Mabika Cave, che ha fatto ripetere a noi l'esperienza di Gansowan....  
Nell'85, durante la prima spedizione speleologica, ci trovavamo in zona, nel campo di Tataya-en, accanto alla grotta di Dilà-Eo. Grazie alle indicazioni di un ragazzo del posto, Hadji Calliten, del barrio di Ankileng, la compagna di spedizione Nadia Campion raggiunse la grotta. Ma giunta sul luogo, non poté scendere, in quanto la cavità è un pozzo di circa 30 metri e non aveva con sé materiale sufficiente. Decise così di rinunciare e di tornare con compagni e materiale. Da notare che della leggenda di Mabika non avevamo ancora neppure sentito parlare. Nei giorni successivi si tornò sul posto ma della grotta nemmeno l'ombra: si cercò parecchio ma non vi fu nulla da fare. Tornammo l'anno successivo, dopo aver letto in un libro dell'antropologo W. Scott l'inquietante storia di Gansowan. Ci tornammo con Hadji che, dopo numerose ricerche, (notate che la grotta ha un diametro di 30 metri e si apre su un terreno completamente brullo) riuscì finalmente nel suo intento. Scendemmo il grande pozzo e, com'era prevedibile, non trovammo alcun tesoro, né giare né gong. Ma il tesoro più grande fu sicuramente nell'emozione di aver rivissuto un pezzetto di leggendario passato...
La cucina filippina
La cucina filippina è un insieme armonico delle varie cucine cinesi, giapponesi, malesi,americane e spagnole. La base dell'alimentazione è il  riso bollito seguito dalla  frutta quale il mango, la papaia e la banana. La cottura della carne si effettua arrosto o nel latte di cocco. Naturalmente è una cucina molto legata alle attività ed alle risorse marittime: le grandi quantità di pesce che vengono portate a riva, in bilancieri di legno, vengono cucinate in pentole di argilla. Nell'antichità il sopraggiungere di mercanti cinesi e di colonizzatori spagnoli su queste isole ha portato alla diffusione di nuove abitudini alimentari. Gli "involtini primavera" e la  pasta glutinata   furono introdotti dai mercanti cinesi, mentre i colonizzatori spagnoli importarono le "empanadas" e lo "chorizo", una sorta di salsiccia piccante di maiale ed aglio.Nella cucina filippina si utilizza spesso l’aceto o il succo di agrumi per marinare i cibi, rendendoli così particolarmente agri. La maggior parte della popolazione è di cultura cristiana, ma non si può trascurare la grande presenza di cultura islamica sull’isola di Mindanao, dalla quale provengono molti immigrati. Sopravvivono inoltre credenze ancestrali che, sia pure solo per “tradizione”, sono ancora rispettate.  Tra queste, ad esempio, il non nutrirsi di quelle parti dell’animale che nel soggetto che le assume presentano una patologia: non si mangia il fegato se si è affetti da un’epatopatia o il cervello se si soffre di emicrania. Così pure vengono spesso evitati quei cibi (in genere di origine vegetale) il cui “comportamento” è simile a quello della malattia da cui si è affetti: ad esempio piante rampicanti se si hanno patologie cutanee che si “diffondono” sulla pelle. In modo particolare, per ciò che riguarda i bambini si ritiene che questi non debbano mangiare i frutti di vari tipi di palma qualora soffrano di convulsioni (lamen) perché le fronde delle palme oscillano e “tremano” al vento. Per il pericolo di cadere a testa in giù o sottosopra sono pure proibiti i pipistrelli e le tartarughe. Numerosi sono i tabù alimentari relativi alla gravidanza, molti dei quali tendono a porre una corrispondenza tra umanità e animalità, oppure tra la vita dell’animale e i possibili danni alla madre: mangiando un determinato animale il bambino ne assumerà i comportamenti, oppure, ingerendo il polipo, questo rischierebbe di trattenere il bambino all’interno dell’addome. Particolare attenzione viene posta all’allattamento e in modo particolare, agli alimenti che possono favorirlo. Tra questi ci sono le patate dolci e i frutti di mare univalvi. Particolarmente interessante sul piano culturale, è la  proibizione di alcuni alimenti per semplice  “assonanza linguistica”  come ad esempio un tipo di fagiolo detto kadièsche ricorda il suono di  adiòs (arrivederci) e quindi indurrebbe l’abbandono delle forze o una particolare zucca detta  kalubay, che potrebbe indurre stanchezza (malubay). Considerato che molte madri filippine, anche immigrate, hanno come modello di riferimento comportamentale la propria madre, che è rimasta nelle Filippine, alcune di queste tradizioni potrebbero avere un peso anche in un contesto di immigrazione. Inoltre, per la tipica riservatezza della popolazione filippina e anche per un complesso di inferiorità nei confronti della medicina occidentale, tali credenze potrebbero spesso non palesarsi venendo riferite a semplici gusti o preferenze alimentari.


Grazie all'aiuto dei benefattori, in questi ultimi anni, la Fondazione "Elena Sapio" ha portato avanti progetti di cooperazione allo sviluppo: nelle Filippine, in India, in Indonesia e in Nigeria, costruendo scuole, orfanotrofi e dispensari.
Le Suore del S. Rosario di Pompei nelle missioni oltre oceano sono attente alle necessità primarie e spirituali dei poveri e, sulle orme del loro Fondatore, svolgono un lavoro intenso di promozione umana integrale e di istruzione, con la testimonianza, il primo annuncio, il dialogo, la gioia e tanto calore umano. Pur non possedendo un carisma esclusivamente missionario interpretano la missione come dimensione evangelica primaria.

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