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Missioni Mariane dell'Anno 1988

Il Santuario > Madonna Pellegrina > Anni 1980/1989

"1988" La Regina di Pompei si reca a:
Brindisi (PZ)

24/31 Gennaio 1988 – Parrocchia: “Ave Maris Stella”

Continua per la celebrazione dell’Anno Mariano il servizio ecclesiale del santuario di Pompei attraverso la “Peregrinatio Mariae” in alcune città italiane tra cui Brindisi.
Dopo una settimana di grazia, vissuta dalla comunità dell’Ave Maris Stella, e da tutta la città di Brindisi, in spirito di autentico, crescente fervore, sorge spontaneo il desiderio di rivolgere un grato pensiero a chi ha reso possibile un’esperienza tanto illuminante d’incontro con Maria e di preghiera.
Con la presenza del quadro della Vergine del Rosario di Pompei, la gente ha riscoperto l’importanza della Madonna nella Chiesa. Donna concreta, dalla sensibilità femminile, capace dell’amore che solo le donne, le mamme sanno dare.
In quest’Anno Mariano, a Lei dedicato, la comunità ha ricordato le parole di Giovanni Paolo II, il Papa mariano, ansioso di consegnare l’umanità nelle mani dolci e forti di Maria. E Maria ha raccolto l’ansia del Papa.
Anche il popolo di Brindisi ha reso onore a Maria, che è venuta a parlare a tutte le sue donne
perché riscoprano i valori di cui sono portatrici: speranza nel futuro, concretezza nei gesti di amore e di sacrificio, perché Maria ha creduto nel futuro, ha avuto speranza. Beate saranno le donne se, come Maria, apriranno con fede e amore le vie del risanamento e del rinnovamento dell’umanità.
La gente ha scoperto anche di essere Chiesa, di formare una grande comunità unita a Maria, una grande famiglia, popolo non abbandonato a se stesso ma in cammino con Maria verso Gesù.
E ha riscoperto la preghiera, la sola nostra forza, la forza della Chiesa, per chiedere a Dio il dono della fede, dell’amore, della conversione del cuore. E ha riscoperto il Rosario. Si sono visti giovani e uomini di ogni età con il rosario in mano. Il miracolo più grande che Maria ha operato è stato quello delle confessioni, ininterrotte dal mattino alla sera, testimonianze che il cuore di tanti uomini aspettava questo momento di grazia per incontrare il Signore. Non è vero che i cristiani hanno abbandonato del tutto la pratica della confessione: vi si accostano quando tale possibilità viene loro offerta.
Il parroco ringrazia i Padri Missionari di Pompei che gli hanno dimostrato come è necessario aspettare i pentimenti.
Dopo aver ricevuto questi doni da Maria, la parrocchia s’impegna ad assumere così una connotazione mariana: - dare più spazio alla presenza di Maria nella vita della parrocchia, festeggiando con particolare amore le ricorrenze mariane; - dedicare il 1° sabato di ogni mese al ricordo della venuta del quadro con la recita del Rosario e l’Eucarestia;  - aprirsi come Maria alle necessità umane e sociali del suo territorio, ad essere servi dei bisogni della gente, a farsi missionaria, e portare in tutte le case la parola del Vangelo.
Grazie a tutti, grazie a Maria.
(Autore: Damiano Comes)
Foto in alto: La processione in onore della Madonna del Rosario per le vie di Brindisi fu scortata dai marinai della locale Capitaneria di porto.


"1988" La Regina di Pompei si reca a:
Bari

31 Gennaio - 6 Febbraio 1988 – Parrocchie: “Varie "4" - Parroci: Vari
Continua per la celebrazione dell’Anno Mariano il servizio ecclesiale del Santuario di Pompei attraverso la "Peregrinatio Mariae" in alcune città italiane tra cui Bari.

La sera del 5 febbraio abbiamo accolto tra noi Maria con le parole scritte sul fondo del presbiterio della nostra chiesa di Santa Croce in Bari: "Con le porte della nostra chiesa, Ti apriamo la porta del nostro cuore".
L’annunzio che l’immagine della Vergine del Rosario di Pompei sarebbe stata pellegrina in quattro parrocchie della nostra Città: San Marcello, il Rosario, Santa Croce, Cattedrale, aveva percorso nei giorni precedenti velocemente le strade cittadine facendo registrare un vasto movimento di disponibilità all’accoglienza.
Ho ancora negli occhi impresse le immagini dell’attesa e dell’arrivo la sera del 31 gennaio, in via re David. I fedeli avevano da tempo riempito la chiesa di San Marcello.
Alle ore 18 sfidando l’inclemenza del tempo si sono portati cantando e pregando sull’enorme piazzale antistante la chiesa. Fino alle ore 20 abbiamo acclamato insieme sotto la pioggia e il nevischio, con il vento che offriva un insolito sottofondo musicale alla folla che aumentava di numero e riempiva l’attesa nella gioiosa sequenza delle Ave Maria.
E Maria ci portò a Gesù. Ci mostrò nel Sacrificio Eucaristico, che fu immediatamente celebrato, il nostro Fratello primogenito, Colui che dall’alto, il nostro Fratello primogenito, Colui che dall’alto della Croce aveva detto per ognuno di noi, indicando Maria: "Ecco tua Madre".
E lì abbiamo riscoperto come Lui ci amava, come Lei ci amava. Come eravamo indegni di tanto amore e come era necessario risentire le parole evangeliche che indicano la strada della purificazione, della riconciliazione, della salvezza: preghiera, penitenza, digiuno…
Ancora una volta la Parola di Dio diventava lampada al nostro cammino, tramite Maria che della Parola fu discepola e interprete con un meraviglioso Fiat che la portò ad accogliere Cristo come Madre, a seguire Cristo come discepola, a donare Cristo come corredentrice, ad inaugurare gli inizi del cammino della Chiesa di Cristo come maestra di preghiera e testimone dell’ascolto dello Spirito.
Il parroco di San Marcello, Don Michele Delle Foglie, aveva offerto per primo le mura della sua chiesa per ospitare Maria; ma esse erano già poco spaziose per accogliere i fedeli della sua giovane comunità in festa per il suo 25° genetliaco!
Anche don Antonio Talacci, parroco del Rosario, con il sottoscritto, parroco di Santa Croce e Mons. Carlo Calasuonno, parroco della Cattedrale abbiamo dovuto constatare come le nostre chiese non avevano spazi sufficienti per accogliere i numerosissimi fedeli accorsi per onorare Maria.
Tutti a cantare senza vergogna "prega per noi: siam tutti peccatori, ma siamo figli tuoi". Ed Essa, la Vergine del Rosario, è diventata la Madre della Riconciliazione, che ci avvicina alla Pasqua del Risorto per farci riassaporare la nostra dignità battesimale di figli di Dio. Il richiamo della Madre – mi hanno confermato i numerosi, stanchi ma felici sacerdoti confessori – è stato accolto da molti figli che hanno potuto così riassaporare la gioia della Grazia nell’esperienza del perdono sacramentale.
Tre meravigliose fiaccolate: da San Marcello alla chiesa del Rosario il 4 febbraio, da questa alla chiesa di Santa Croce il 5 febbraio e poi il 6 verso la Cattedrale hanno visto trasformate le nostre vie illuminandole di una insolita luce. Numerose persone si sono assiepate lungo i margini delle strade, i balconi si sono vivacizzati alla presenza  sincronica di molte persone che non hanno lesinato il loro contributo di acclamazioni e di canti. Il flusso processionale ha registrato una presenza insospettata di fedeli tanto da far dire ad alcuni commentatori: "da molti anni a Bari non vedevano tanto entusiasmo popolare religioso".
Le fiaccole accese era impossibile contarle: era il segno di una devozione popolare che trascinava alla gioia. I drappi ai balconi hanno dato un volto diverso alle vie e i volantini hanno tappezzato le strade di invocazioni mariane con chiaro riferimento alla gioia degli ammalati, dei giovani, delle famiglie, della comunità, degli emarginati…
Il culto a Maria era stato capace di suscitare un fermento popolare legato certamente non ad un sentimentalismo superficiale ma ad un amore appassionato per la Madre che aiutava i suoi figli a riscoprire la propria dimensione spirituale.
L’esperienza del digiuno a pane ed acqua per venerdì 5 febbraio ha coinvolto numerosi fedeli non solo della Città ma anche del circondario di Bari.
Maria è stata un potente richiamo: ha aiutato tutti a fare verità nel proprio cuore  riempiendolo della sua presenza, quasi precedendo e accompagnando quella di Gesù.
La preghiera del Rosario, le invocazioni litaniche cantate, la Supplica ogni mezzogiorno sono state profondamente vissute, così come profondamente sentite sono state le liturgie sacramentali dell’Unzione degli Infermi per gli ammalati e per gli anziani.
Avevamo pensato di aprire le porte delle nostre chiese per ospitare Maria: abbiamo capito che
Maria è oltre le nostre chiese, perché lavora nel cuore di tutti. Lavora in silenzio e in profondità anche nel cuore di chi ci sembra lontano dalla fede; lavora e riempie di speranza il cuore di tutti i suoi figli, perché sempre con maggiore convinzione, come i servi a Cana di Galilea, facciano nella vita quello che Gesù ci indica.
Il grazie che le nostre Comunità hanno espresso ed esprimono a Mons. Domenico Vacchiano, Delegato Pontificio del Santuario di Pompei, insieme  alla sua équipe di sacerdoti e suore legati a questa missione popolare, è scritto anch’esso nel cuore di Maria.
Questo grazie abbiamo sentito il bisogno di venirlo a rinnovare come pellegrini a Pompei, intorno al Beato Bartolo Longo, in modo particolare legato a noi pugliesi e a Napoli, nella Chiesa del Gesù Nuovo, intorno alle venerate spoglie di S. Giuseppe Moscati, un altro innamorato di Maria. Per tutti i nostri laici abbiamo chiesto un "supplemento" di spiritualità. La vera devozione a Maria genera questa ricchezza, questa speranza e noi sappiamo che Maria non delude. Per Lei è sempre importante aiutare qualcuno: per noi è tanto importante sentirci amati, aiutati e guidati da Lei. Venne tra noi, e Maria aprì la porta del mostro cuore!
(Autore: Alberto D’Urso)
Prima foto: Un'affollata processione aux flambeaux, che io cittadini non ricordavano da molto tempo, si è snodata per le strade di bari.
Seconda foto: Parrocchia di S. Croce, Bari. Pellegrini di ogni età si avvicinano all' Immagine della Madonna del Rosario per renderle omaggio.
Terza foto: Parrocchia di S. Marcello, Bari. Affollatissime assemblee hanno caratterizzato la partecipazione liturgica durante la permanenza della Madonna di Pompei nella Comunità Parrocchiale.


"1988" La Regina di Pompei si reca a:
Colleferro

13/20 Marzo 1988 – Parrocchia: “dell'Immacolata” - Parroco: Don ...i

Continua per la celebrazione dell’Anno Mariano il servizio ecclesiale del santuario di Pompei attraverso la “Peregrinatio Mariae” in alcune città italiane tra cui Colleferro dal 13 al 20 marzo 1988
Il 13 marzo è un giorno che la nostra comunità parrocchiale dovrà ricordare con particolare gioia per essere stata visitata dall’Immagine della Madonna di Pompei. Nel primo pomeriggio un corteo di auto ha accolto la venerata effige della Vergine all’uscita dell’autostrada, per scortarla fino alla chiesa Parrocchiale dell’Immacolata, dove era in devota attesa una folle festante di fedeli di ogni età, raccolta attorno al Vescovo diocesano Mons. Martino Gomiero.
Le vibranti parole del Vescovo e del parroco hanno notevolmente favorito l’atmosfera di devozione, che i numerosi fedeli hanno moltiplicato nei sette giorni di permanenza della Madonna nella nostra terra.
Si sono viste facce sconosciute, soprattutto molti uomini, varcare la soglia della chiesa per far visita alla Vergine del Rosario.
Un particolare plauso va rivolto alle due “missionarie”, Sr. Maria Giuditta e Sr. Maria Alessandra, e ai missionari Mons. Baldassarre Cuomo, Mons. Giuseppe Adamo, Don Armando Bezzeccheri, Don Raffaele De Leonardis, che hanno impresso a questo incontro con Maria Vergine un tono di “crociata di preghiere”: bambini, ragazzi, giovani, adulti, uomini e donne, anziani, malati, tutti hanno potuto assaporare la dolce compagnia della Madonna, assicurandole
una degna ospitalità spirituale, partecipando sia alle liturgie eucaristiche e mariane che ai sacramenti dell’Eucaristia e della Riconciliazione, per i quali si sono prodigati tutti i sacerdoti disponibili.
Oltre alla nutrita e devota processione snodatasi per le vie cittadine, venerdì 18, fino all’ingresso dell’Ospedale locale, ho visto la chiesa spesso letteralmente traboccare di fedeli, ma soprattutto dei volti commossi soffusi di gioia interiore. Molti torneranno ben presto alla noiosa e spesso insignificante routine quotidiana senza meriti particolari per la vita eterna, ma sono certo che almeno alcuni sapranno coltivare e far credere nell’orticello della propria anima quel “seme” che con tanto amore e generosità la Madonna di Pompei ha affidato alla buona volontà dei suoi diletti figli di questa terra.
Con riconoscenza e fiducia questa comunità attende i frutti di questo grande dono di Dio
(Autore: Aldo Guidi)
Aggiungiamo un saluto personale al Vescovo Mons. Martino Gomiero, al parroco P. Fernando ai Padri Italo, Domenico e Aldo, a don Luigi Palamà, a tutti i collaboratori e collaboratrici e alla intera popolazione di Colleferro. Una puntata a Segni, chiesta dal Vicario Generale Mons. Bruno Navarro, allunga di un giorno e conclude la Settimana Mariana. Il popolo gremisce la Cattedrale fino all’inverosimile. Presiede la Celebrazione Eucaristica, domenica pomeriggio, Sua Ecc.za Mons. Vincenzo Fagiolo, venuto appositamente da Roma. Il giorno seguente, lunedì, alle ore 17, è il Vescovo Mons. Martino Gomiero, che, dopo aver celebrato l’Eucarestia, dà il saluto di commiato.
(Autore: Baldassarre Cuomo)
Foto in alto: Parrocchia di Colleferro. Il Vescovo, Mons Martino Gomiero, della diocesi Velletri-Segni, rivolge il suo saluto alla Vergine di Pompei e invita i fedeli ad una fervorosa devozione a Maria.


"1988" La Regina di Pompei si reca a:
Valmontone

02/09 Aprile 1988

Il motivo che mi ha spinto ad organizzare una settimana di predicazioni davanti alla venerata Immagine della Madonna di Pompei è stato l’apprendere che a Valmontone esisteva già una simile devozione.
Un altro motivo, è l’accogliere l’invito del Santo Padre, prepararci, con l’aiuto di Maria, alla celebrazione del bimillenario della nascita di Cristo, soprattutto perché Ella benedica, protegga e guidi  le famiglie verso il terzo millennio Cristiano.
Questa settimana (dal 2 al 9 aprile) è stata una delle più suggestive e feconde di vita spirituale per tutta la popolazione valmontonese.
Essa ha risposto veramente alle aspettative del Vescovo, che alla conclusione ha augurato alla
popolazione tutta di essere la culla mariana della diocesi, dei sacerdoti, del gruppo dirigente del Santuario di Pompei, del Consiglio pastorale parrocchiale e dell’Azione Cattolica.
La grande partecipazione della popolazione tutta, ha testimoniato e reso visibile la grande devozione del popolo valmontonese verso questa venerata Immagine. Ci sono state manifestazioni di grande affetto verso la Madre di Dio fin dal giorno dell’accoglienza alla presenza del Vescovo, del Sindaco, dei sacerdoti, delle religiose, della popolazione accorsa numerosa, per partecipare a quest’evento che ha consolidato l’amore a Maria Santissima.
Nel giorno della partenza la Collegiata non è stata sufficiente a contenere la gente presente, moltissima era fuori la Chiesa.
Dopo il saluto del parroco, del Vescovo, del Vicario Generale di Pompei, la commozione e la gioia cristiana del popolo si percepiva guardando i volti di tutti, soddisfatti della settimana, e quasi dispiaciuti che fosse finita troppo presto, ma con la certezza di andarla a rivedere nel Santuario di Pompei.
La commozione è stata tanta quando il Vicario Generale ha donato il quadro dell’Immagine della Madonna alla parrocchia, come ricordo di questa settimana.
Fuori della Chiesa al momento della partenza, in omaggio alla Madonna di Pompei con la gioia di tutta la popolazione, sono stati fatti volare verso il cielo, da alcune famiglie di Valmontone, circa 300 colombi viaggiatori.
La sacra Immagine prima di ripartire per Pompei è stata accolta e salutata con entusiasmo dalle suore delle Figlie della Carità nella loro Casa di riposo in Villa Belvedere.
In questa settimana ci sono stati momenti di forte vita spirituale; i Rosari meditati, la Supplica solenne alla Madonna di Pompei, le confessioni, le numerose comunioni da parte della popolazione, il conferimento dell’Unzione degli infermi agli anziani, la benedizione delle mamme gestanti e dei loro bambini, l’incontro dei gruppi ecclesiali, dei giovani e in particolare va menzionato quello così suggestivo degli uomini. Tutto questo ha gettato un seme di fede cristiana, tramite Maria, Madre di Dio.
grazie a Mons. Baldassarre, a Don L’Arco, alle Suore Sabina ed Elisabetta, perché hanno aiutato la popolazione tutta ad accrescere la devozione alla Madonna, che ci sarà veramente di sostegno nel cammino della nostra vita verso Dio.
(Autore: Franco Risi)
Se il desiderio della nostra Mamma Celeste è quello di tenere sempre vivo l’amore per il Suo Figliuolo, Gesù, beh! Questo Le è senz’altro riuscito nella Parrocchia S. Maria Maggiore in Valmontone con la visita e la permanenza della santa Immagine della Madonna di Pompei.
A volte, noi poveri peccatori, tendiamo a sottovalutare l’amore e la protezione di Maria, quando il Suo richiamo è così forte e vivo che si dovrebbe smettere di respirare per non accorgersene.
E la Madonna di Pompei in questi giorni ha inondato Valmontone della Sua presenza.
Non c’è stato giovane, bambino, anziano, consacrato o alcuno che per disinteresse sia stato escluso da tale richiamo nel programma, scrupolosamente preparato, per questa settimana di preghiera.
Una preghiera fortemente sentita nelle S. Messe, nella recita dei Rosari, negli incontri che con tanto trasporto e immensa fede sono stati guidati dai sacerdoti e dalle Suore che accompagnavano la nostra Mamma. Essi scrupolosamente ci hanno guidati con la Parola e con piccoli doni ad una preghiera così profonda da farci percepire la presenza viva di Gesù tra noi per mezzo di quella dolce catena che ci rannoda a Dio: il Rosario; per mezzo di prediche piene di consigli di vita quotidiana da vivere con Gesù; per mezzo di tanto amore sembravano dirci: "Non abbiate paura di abbandonarvi tra le Sue braccia, perché sono le uniche a potervi guidare a Gesù; non opponete resistenza perché il Suo Cuore è grande e batte per voi; non peccate di umiltà e pregate con semplicità tenendo anche il Rosario tra le mani perché è un filo diretto con il Cielo".
Insomma sia stata la benvenuta a Valmontone se qualcuno per la prima volta ha tenuto il Rosario in mano, se i bambini (tra cui mio figlio) hanno desiderato tenere il Rosario al collo, se dalla parrucchiera, a scuola o al lavoro si è parlato della Madonna di Pompei e del suo dolce figliuolo.
Quindi con tutto il cuore e a nome di tutti i parrocchiani ringraziamo Don Franco e tutti i Laici che con lui si sono adoperati perché Maria non rimanesse mai sola e soprattutto ringraziamo coloro che con tanto amore vagano per il mondo con il Santo Quadro continuando l’opera del beato Bartolo Longo; opera che solo con l’aiuto di Maria poteva avere tanta gloria.
Ed infine: Ci dispiace, Maria, perché in Chiesa hai lasciato un vuoto senza la Tua dolce Immagine, ma grazie perché in questa settimana la preghiera ci hai riempiti della Tua presenza viva con Gesù.
(Autore: due giovani mamme)


"1988" La Regina di Pompei si reca a:
Eboli (SA)

10/17 Aprile 1988 - Parrocchia: "San Bartolomeo" Parroco: don Fernando Sparamo
La Parrocchia di San Bartolomeo, ospita per la seconda volta, dopo nove anni, l’Immagine della Madonna di Pompei.
Non facciamo la cronaca della settimana: vogliamo soltanto dare testimonianze della grazia che ha caratterizzato per l’intera popolazione rimasta costantemente attenta alla presenza della Madonna.
Primi fra tutti, i Sacerdoti, hanno offerto il meglio di sé organizzando,, pregando, sacrificando le vedute personali, magari attenti dal punto di vista affettivo, alle ragioni pastorali oggettive per il bene comune: presbiterio esemplare, che sin dalla sera di arrivo, riunito intorno all’Arcivescovo, ha dato alla "settimana" l’impronta di corale condivisione.
La grande chiesa sempre colma di fedeli ha preso un aspetto singolare la sera di sabato 16 aprile, nell’incontro riservato agli uomini. Lasciamo all’immaginazione dei lettori di descriversi
quella vasta assemblea orante dai toni spiccatamente virili, salutata dal Clero come un ritorno ad esperienze ormai lontane.
Così pure ci asteniamo dal descrivere la processione penitenziale per le vie della città con la meditazione dei misteri dolorosi del Rosario. Il silenzio e la preghiera di un popolo numerosissimo, ritmando il lungo percorso le opportune soste, imprimevano alla manifestazione il carattere di autentica testimonianza.
Il saluto va a tutti, in particolare al Sindaco, al Parroco
don Fernando Sparamo, che ha accolto la Madonna nella sua parrocchia, a Don Vincenzo Caponigro, che, dopo aver domandato ed ottenuto la settimana mariana per la sua Comunità, ha volentieri optato per una soluzione cittadina in una parrocchia. Diversa.
Non si sa mai, ci potrà essere una terza esperienza!... Ce lo auguriamo insieme.

(Autore: Baldassarre Cuomo)
Prima foto: I cittadini di Eboli accolgono l'immagine della Madonna all'ingresso della città

Seconda foto: Una solenne concelebrazione eucaristica all'aperto ha dato inizio alla settimana mariana


"1988" La Regina di Pompei si reca a:
Sapri (SA)

17/24 Aprile 1988 - Chiesa Madre: "Dell'Immacolata" Parroco: don Peppino Auricchio

Benediciamo il Signore, perché davvero ha fatto grandi cose per mezzo della sua Madre Santissima anche tra noi a Sapri.
Salutata dal festoso sventolio di bandierine e fiori, tra i canti e le preghiere, le campane a festa e battimani, la venerata Immagine faceva il suo solenne ingresso processionale nel Paese e arrivava alla
Chiesa Madre dell’Immacolata. Tutti erano usciti ad incontrarla con la dolce e commossa espressione di chi rivede il volto della mamma.
Gli otto giorni che seguirono furono pieni di rosari, novene, suppliche, processioni, devozioni, istruzioni, benedizioni, veglie, confessioni, messe.
E sempre un accorrere devoto e festoso alle celebrazioni per contemplare, onorare, ascoltare, pregare.
Per due volte abbiamo festeggiato la benedizione dei bambini in braccio o in seno alle madri; ogni giorno abbiamo accolto scolaresche desiderose di pregare e capire: ogni sera una particolare categoria di cristiani, a cominciare dai Sacerdoti e dalle Suore, ha pregato la sua veglia speciale; gli anziani hanno ricevuto il dono dell’unzione da parte dell’Arcivescovo Prelato di Pompei, Mons. Domenico Vacchiano; tutta la comunità ha goduto l’incontro e la messa vocazionale presieduta dal Vescovo della diocesi, Mons. Bruno Schettino; tutta la città ha camminato sulle orme di Maria nella processione penitenziale. Anche chi sembrava aver "chiuso" con Cristo, non ha resistito al richiamo materno: "Prendete e mangiate tutti: questo benedetto del mio seno, Gesù!" E sono venuti all’incontro della tenerezza e del perdono.
Tante confessioni di uomini non s’erano viste da lungo tempo.
Il miracolo della settimana mariana ha avuto molti intelligenti e operosi cooperatori. I Missionari di Pompei, con a capo Mons. Baldassarre Cuomo, hanno dato testimonianza di una devozione mariana retta e vivace: una devozione centrata su Cristo, senza fanatismi; una devozione pasquale, costantemente incoraggiando alla fiducia e alla gioia, una devozione moderna, fatta di Concilio, di storia, di Vangelo. Suor Maria Alessandra e suor Maria Sabina, del santuario, hanno costantemente seguito i fedeli, pronte a pregare, a spiegare, a fare dono di rosari e ricordini, con discrezione e delicatezza.
Il parroco, don Peppino Auricchio, stimmatino, è stato il motore principale della settimana. Da oltre un anno l’andava sognando e progettando: ne aveva informato il Vescovo e i sacerdoti della Vicaria: giunta finalmente l’occasione non c’è stato più modo di staccarlo dalla Chiesa e dalla cara Immagine. Anche Padre Giuseppe Guglielmoni, della stessa comunità stimmatina, e Don Mario Carpentieri, e altri Sacerdoti di Sapri e dintorni hanno volentieri ed efficacemente cooperato al servizio pastorale e sacramentale.
Un comitato di laici ha provveduto a tutta l’organizzazione esterna, dalle bandierine al carro trionfale, dall’amplificazione sonora alle bambine vestite da spigolatrici. Tutti, ciascuno per la propria parte, infine, hanno profuso capacità e generosità: il Sindaco, le Maestre, i Vigili Urbani, i Poliziotti, i Carabinieri, le Suore, le Catechiste, la Corale… Carminuccio ed Anna, Antonietta e cento altri.
Forse altrove capitano cose più belle. Qui la presenza della Madonna nell’Immagine di Pompei ha fatto miracoli di conversione, di fede e devozione per l’intera città.
Grazie al Signore, grazie alla Vergine del Rosario, grazie a tutti.
(Autore: Romolo Bertoni)

Prima foto: Dalla chiesa parrocchiale dell'Immacolata si snoda la processione per le vie della città
Seconda foto: La signora Clementina,benefattrice del Santuario, riceve l'Unzione degli Infermi dal Vescovo di Pompei


"1988" La Regina di Pompei si reca a:
Moliterno (PZ)

24/29 Aprile 1988 - Parroci: don Giovanni Boccia e don Domenico Mastrangelo

Don Giovanni Boccia e Don Domenico Mastrangelo "si rubano" (di manzoniana memoria) la Madonna.
È una cavalcata in montagna ammirando le valli di un verde affascinante, ma soprattutto vivendo, nonostante gli 850 metri sul mare e la stagione ancora incerta, un gran calore di fede e di affetti, al contatto con un popolo che vuole assai bene alla Madonna.
Moliterno è una comunità dai nobili fermenti di crescita ecclesiale. Gli animi di tutti tendono al meglio e la Chiesa che vive a Moliterno è destinata nella similitudine del Vangelo che vi si inquadra anche geograficamente, a splendere come città posta sulla montagna.
Al Sindaco, ai Parroci e ai tanti collaboratori e collaboratrici – tra cui i cori nascenti -, alle affettuose Suore francescane, all’intera popolazione, soprattutto al novello Vescovo Mons. Rocco Talucci venuto a quasi "inaugurare" il suo ministero episcopale sotto lo sguardo della Madonna, un saluto ed un augurio insieme alla promessa del ricordo nella preghiera.
(Autore: Baldassarre Cuomo)


"1988" La Regina di Pompei si reca a:
Tricarico (PZ)

29 Aprile 1° Maggio 1988 - Alla Cattedrale

Il Vescovo in persona, Mons. Francesco Zerrillo, insieme al Sindaco, al Senatore D’Amelio, al Presidente della regione Lucania e al Clero, è tra il popolo al bivio di Grassano per attendere la sacra Immagine e scortarla in città.
Qui è la gran folla, soprattutto di giovani, che in preghiera l’accompagna alla piazza antistante alla Cattedrale, dove tutto è disposto per il saluto del Sindaco e la solenne Concelebrazione presieduta dal Vescovo.
Breve la sosta dell’Immagine a Tricarico, ma intensa, momento di forte aggregazione a conclusione del Congresso Mariano della Diocesi.
Da pochi contatti con il popolo e con il Clero è balzato immediato il ricordo del santo Vescovo Raffaele delle Nocche a cui si ispirano in umile, fervorosa emulazione i successori.
Una circostanza lieta quanto imprevista, si inserisce nel programma. L’Arcivescovo di Matera, Mons. Ennio Appignanesi, venuto per presiedere un incontro con gli ammalati e gli anziani, si limita ad esporre un pensiero omiletico a tutta l’assemblea e va via subito: deve trovarsi a mezzogiorno nella sua Cattedrale  per annunziare ai Sacerdoti la nomina del nuovo Arcivescovo di Acerenza nella persona del loro condiocesano Don Michele Scandiffio.
Cogliamo ora l’occasione per inviare al novello Pastore – lo ricordiamo al Seminario Regionale di Salerno negli anni quaranta – e alle due Diocesi di Matera e di Acerenza, un pensiero ed un augurio.
Conclusione in piazza davanti alla Cattedrale con la magnifica omelia dell’Arcivescovo di Potenza, Mons. Giuseppe Vairo, sulla parabola "la vita e i tralci". "Dio in Cristo ha piantato di nuovo l’umanità…".
Al termine, il Vescovo Mons. Zerrillo saluta tutti, in particolare i Vescovi intervenuti al Congresso Mariano: Mons. Sprovieri, Vincenzo Cozzi, Ennio Appignanesi, Rocco Talucci, Giuseppe Vairo.
Registriamo le ultime sue parole: "Nella mia missione pastorale prendo tutta la Diocesi e la pongo nel cuore della Madonna".
(Autore: Baldassarre Cuomo)


"1988" La Regina di Pompei si reca a:
Viggiano (PZ)

01/04 Maggio 1988 - Santuario: "S. Monte" Parroco: don Francesco Romagnano

Inviti pressanti erano giunti, anni or sono, dal parroco di Viggiano Don Francesco Romagnano, per una sosta sia pur breve della Madonna di Pompei nel Santuario della regina Gentis Lucanae.
All’attesa di una risposta positiva, giunta finalmente quando è stato possibile, ha fatto eco un’altra lunga attesa: quella del popolo sotto lo scrosciare della pioggia della sera del 1° maggio, mentre la sacra Immagine, viaggiando a velocità ridotta per le cattive condizioni del tempo, tardava ad arrivare. E pensare che, partendo da Tricarico, si vedeva appena qualche rara nuvoletta, mentre una luna smagliante pareva augurarci un viaggio rapido e felice.
Viggiano ha accolto la Madonna con i segni affettuosi e genuini della gente di montagna, e non sono mancate le classiche zampogne.
I Santuari della Valle di Pompei e del S. Monte si sono fusi nella cantica mariale del Rosario.
Al ritorno verso Pompei, una sosta obbligatoria a Villa d’Agri. A mezzogiorno recita della Supplica nella chiesa parrocchiale, e alle 16 Celebrazione Eucaristica nel piazzale dell’Ospedale dopo un mini-pellegrinaggio per i reparti.
Il Presidente dell’ASL, dott. D’Alessandri, ha voluto per l’occasione invitare i Sindaci dei centri vicini che, insieme all’équipe medica ed una larga rappresentanza del personale paramedico e numerosa popolazione locale, hanno partecipato alla solenne Concelebrazione.
Ore 18: partenza per Pompei, mancavamo dal 10 aprile, e si era ormai alla vigilia della Supplica.
(Autore: Baldassarre Cuomo)


"1988" La Regina di Pompei si reca a:
Lago (CS)

08/15 Maggio 1988 - Parroco: don Federico Faraca

Si parte per Lago di Cosenza l’otto maggio, giorno quasi proibitivo per Pompei: è il giorno della recita solenne della Supplica! Ma la celebrazione dell’Anno Mariano ha impresso un ritmo più serrato a tutte le attività del Santuario; non fa, ovviamente, eccezione la missione mariana, servizio ecclesiale, quest’ultimo, richiestissimo.
Partenza eccezionale, dunque, ma eccezionale anche l’accoglienza e l’ospitalità dei laghitani, del Sindaco, del Parroco, don Federico Faraca, e dei suoi più stretti collaboratori.
Aria di festa, di gioia come quando s’incontra una persona amica di vecchia data: "U’ paise s’è bestutu ‘e festa, namu scurdatu tutti ‘a via da casa, ppe cùrrere duve passi tuni" (Il paese si è vestito a festa e abbiamo dimenticato la via che porta a casa, per correre dove passi Tu), recita la strofa iniziale di una composizione scritta per l’occasione.
E non è stata la sola. Tutta la settimana il cuore dei laghitani è stata colmo di sentimenti e di lodi per esprimere alla Vergine del Rosario: "Quanti preparativi, quanti unuri ppe t’accogliere miagliu ca patimmu. Nessunu à fattu ricchia d’è mercante, tutti anu hattu e datu ccu lu core" (Quanti preparativi, quanti onori per accoglierti nel migliore dei modi. Nessuno ha fatto orecchie da mercante, tutti abbiamo dato con tutto il cuore).
L’attesa e la gioia hanno coinvolto un intero paese. Ognuno ha dato il suo supporto, dai grandi ai piccoli. Nessuno si è risparmiato.

La partecipazione dei laghitani, tuttavia, non è da intendersi nel senso esclusivo di un impegno solo organizzativo, ma soprattutto nel senso di un coinvolgimento spirituale di tutta la persona: "O Madre, tanto abbiamo atteso questo giorno, la tua venuta ha fatto sorgere una nuova alba nei nostri cuori, ha riacceso nelle nostre anime, una fede più viva e più aperta".
Una fede più viva… Ed è stato così!
Tutta la settimana, caratterizzata ogni giorno da riflessioni e incontri particolari, si è rivelata un vero e proprio cammino di fede.
Le celebrazioni continue del sacramento della Riconciliazione e quelle del sacramento della Eucarestia hanno dato, man mano che i giorni passavano, l’esatta percezione di quanto avveniva.
Guidata da Maria, modello e maestra di vita spirituale, tutta la comunità ecclesiale leghitana si è dimostrata più aperta all’incontro con Cristo, più disponibile ad un discepolato autentico, più matura nella propria coscienza di Popolo di Dio e più sensibile ad una testimonianza di fede nella comunità degli uomini: "Un raggio di sole si è posato su questa valle e il suo calore si è sparso per tutti i dintorni, la sua luce ha irradiato ogni contrada. Ha fatto nascere un sorriso nei cuori indifferenti, ha fatto mettere in mostra spiriti riservati. Tutti si sono offerti, tutti si sono chinati".
(Autore: Pasquale Mocerino)
Prima foto: Processione per le strade cittadine. Suor Maria Rosalia guida la recita del Rosario
Seconda foto: Gli alunni delle scuole elementari e medie rendono il loro omaggio alla Vergine del Rosario


"1988" La Regina di Pompei si reca a:
Pozzuoli (NA)

15/22 Maggio 1988 - Parroco: don Raffaele Russo

Da più di un anno si programma, con Don Peppino Lannia la Missione a Monteruscello. Ma giustamente il Clero e gli altri operatori pastorali, sotto la guida del Vescovo, propongono di portare la Madonna al centro, a Pozzuoli, nella parrocchia di Maria SS. Del Carmine.
Così il 15 maggio, dopo la settimana di Lago, siamo a Pozzuoli accolti in avanscoperta dal carissimo don Fernando e poi dalla marea dei puteolani dinanzi alla Chiesa di san Gennaro. Impressionante! La strada è stracolma di popolo, e la sacra Immagine incede maestosa tra osanna ed implorazioni infinite.
Dal 15 al 22 maggio è una semina ed un continuo fermento di vita cristiana che toccò un po’ tutti. La parola del più che settantenne don Adolfo L’Arco salesiano, porta un’esperienza dei dotti e dei semplici altissimi concetti teologici.
Confessioni! Confessioni! Non ci si può allontanare dal confessionale. La grazia divina scende a risanare e confortare un popolo che mostra ancora "cruente" le ferite del bradisismo.
La Madonna, pensiamo, ha desiderato l’incontro con questo popolo sofferente, con questa comunità che nel dolore ha riscoperto i valori della comunione e della presenza della Chiesa.
Salutiamo anzitutto il Vescovo, Mons. Salvatore Sorrentino venuto ad accogliere la Sacra Immagine, il Sindaco più volte presente, tutto il Clero, in particolare il parroco del Carmine, Don Raffaele Russo, le religiose Comboniane e le religiose del Villaggio del fanciullo sempre così affettuose, insieme con P. Celeste, nell’accogliere la nostra équipe missionaria, tutto il popolo diventato famiglia anche per noi, con il solo rimpianto di non aver potuto accontentare i fedeli di San Vincenzo nel loro pur lodevole desiderio… ma ci sarà una volta buona!...
Un saluto particolare ai due "cirenei", Don Fernando Carannante, coordinatore di tutta la settimana mariana, e Don Peppino Lannia che ha trascorso le ore meridiane e tutti i pomeriggi, digiuno, a fare la sentinella alla Madonna.
Ma l’elenco degli amici sacerdoti e laici sarebbe davvero lungo e certamente incompleto.
Ci fermiamo qui, con un grazie di gran cuore a tutti.
(Autore: Baldassarre Cuomo)


"1988" La Regina di Pompei si reca a:
Agerola (NA)

04/11 Giugno 1988 - Parrocchia "San Pietro" Parroco: don Pio Bozza

"Tu parti, o Madre, ma portaci con Te, rimani con noi". Quella della sera dell’11 giugno non è stata la solita comune processione, ma è stata un’indicibile manifestazione di fede, che rimarrà nella memoria storica e religiosa di Agerola.
A precedere il Quadro con la sacra Immagine della Madonna, c’era una marea di gente, un fiume lento, che camminava composto e devoto.
Non mancava nessuna famiglia agerolese, si calcolava non meno di tremila persone, un buon terzo della popolazione: anziani e giovani, mamme con i piccoli in braccio, papà con il figlio per la mano, gente di ogni estrazione sociale. Tutti a piangere e a cantare, una candela in mano, gente di ogni estrazione sociale.
Tutti a piangere e a cantare, una candela in mano, per portare in trionfo la Mamma Celeste:
facevano ala all’Immagine i sacerdoti del Vicariato, il Sindaco e il Consiglio Comunale al completo, le autorità militari.
Ma quello che ha colpito di più è stata la compostezza e il raccoglimento, la preghiera comune e le implorazioni segrete di tanti cuori. Si è pregato per tutti, per i piccoli e per gli anziani, gli ammalati e gli emarginati.
Lungo i tre chilometri, dalla chiesa di Pianillo alla galleria della Palombella, sono piovuti dalle abitazioni i petali più belli e profumati sul Quadro della Madonna, davanti alla galleria, il saluto rivolto dal parroco, Don Pio Bozza e dal vicario di Pompei Mons. Baldassarre Cuomo.
Il silenzio che si è fatto alle parole dei due pastori è stato così profondo da sembrare irreale.
L’ultimo saluto alla Madonna ha fatto esplodere sentimenti indicibili. Cuore, mente, volontà pronti in uno a formulare i propositi più fermi. Senti che devi rivedere tutto della tua vita, che devi cambiare in meglio, devi dire sì a Dio e alla Madonna, che devi vivere il Vangelo.
Che dire degli impegni?
Tre sono stati quello più solenni: la preghiera ed il Rosario, i Quindici Sabati e un pellegrinaggio a piedi per ricambiare alla Madonna la sua venuta in mezzo a noi.
Grazie alla iniziativa della Prelatura, all’interessamento di Don Pio e dello zelo delle suore, abbiamo potuto sostare sotto lo sguardo della Madonna per otto giorni: abbiamo vissuto così in modo stupendo l’Anno Mariano.
(Autore: Angelo Mascolo)
Prima foto: Parrocchia di S. Pietro: concelebrazioneeucaristica all'inizio della settimana mariana
Prima foto: Processione cittadina
Prima foto: La chiesa parrocchiale di San Pietro gremita di fedeli


"1988" La Regina di Pompei si reca a:
San Giovanni Rotondo (FG)

12/19 Giugno 1988 - Santuario "Madonna delle Grazie" - Parroco: xxx

Nella festosa cornice dell’Anno Mariano si rinsalda l’amore e la devozione alla Madonna con il gemellaggio tra il Santuario di Pompei e il Santuario della Madonna delle Grazie di S. Giovanni Rotondo.
Abbiamo vissuto dei momenti intensi di fede e di devozione nei confronti della "bella Vergine Maria" e del suo Figlio dolcissimo.
Nell’intento di creare un gemellaggio di preghiera e di devozione tra il nostro santuario e quello di Pompei, l’Immagine della Vergine di Pompei è stata portata qui a S. Giovanni Rotondo tra la
commozione, la gioia, i canti e gli applausi del popolo che, numerosissimo, assieme al proprio pastore, ai sacerdoti, alle suore, al sindaco e alle altre autorità, l’ha accolto alle porte della città.
La prima tappa presso la Chiesa Madre di S. Leonardo. Qui ha ricevuto gli omaggi dei bimbi, dei giovani, degli anziani e di tutti gli altri, in modo particolare dei consacrati che hanno vegliato e pregato ai suoi piedi. Il giorno dopo, il momento tanto atteso: in processione si raggiunge il Santuario di S. Maria delle Grazie.
È il luogo dove è vissuto per più di 50 anni il Servo di Dio P. Pio da Pietrelcina, lo stigmatizzato del Gargano, che ha portato sul suo corpo i segni inconfondibili della passione di Cristo.
La devozione sentita e filiale di P. Pio verso la Madonna è notissima: ed è anche conosciuta la sua particolare devozione verso la Vergine del Rosario di Pompei. Infatti da ragazzo e da giovane sacerdote si è recato varie volte a Pompei per pregare la santissima Madre e ai pellegrini e ai suoi figli spirituali raccomandava di pregare molto la Vergine di Pompei con le novene e il Santo Rosario.
Nei momenti più tristi della sua vita chiedeva preghiere speciali e al P. Agostino così scriveva: "Vengo a chiedervi, o padre, un favore: questo sarebbe mi usaste la carità di incominciare al più presto le tre novene alla Vergine di Pompei con la recita giornaliera, durante questo periodo, dell’intiero Rosario" (Epistolario 1, 692-693), e alla sua figlia spirituale, Raffaelina Cerase, chiedeva: "Incominciate per me subito le tre novene alla Vergine di Pompei, con la recita quotidiana dell’intiero Rosario" (Epistolario 11, 531).
Chi è scettico verso i miracoli è necessario che partecipi a questi incontri particolari con la Mamma celeste per potersene convincere. Il miracolo più grande che si è verificato nei giorni scorsi a S. Giovanni Rotondo è stato quello della preghiera e delle moltissime confessioni.
Gli organizzatori di questo felicissimo e riuscito incontro con la Vergine del Rosario di Pompei possono dirsi soddisfatti. Sui manifesti e sui volantini distribuiti per l’occasione, essi si proponevano in incremento dell’amore e della devozione a Maria Santissima, questo è stato pienamente raggiunto. I sacerdoti Don Baldassarre Cuomo e Don Raffaele del Santuario di Pompei, coadiuvati da due solerti suore domenicane, hanno diretto le varie iniziative programmate durante tutti i giorni della visita della Madonna con la recita del Santo Rosario intero durante l’arco della giornata, con l’esposizione del Santissimo Sacramento, con la Supplica alla Madonna a mezzogiorno e con le varie veglie per le famiglie, i giovani, gli uomini ecc.
Un arricchimento particolare è risultato per i pellegrini che accorrevano da tutte le parti d’Italia e per i fedeli abituali del santuario di sentire ed apprendere episodi della vita e degli
scritti del Beato Bartolo Longo, l’apostolo della devozione al santo Rosario.
Toccante è stato il gesto della visita della Mamma celeste agli ammalati degenti nella "Casa Sollievo". Lei, la consolatrice degli afflitti, è passata attraverso tutti i reparti per ricordare ai suoi figli che è vicina, ma molto vicina alle loro sofferenze ed ha donato ad essi tanta forza e coraggio ed in più la sicura fiducia di una pronta guarigione.
Non posso dimenticare, né tacere la gradita visita e partecipazione alle funzioni in Santuario di Mons. Domenico Vacchiano, Delegato Pontificio del Santuario di Pompei, che, con la sua calda e convincente catechesi, ha esortato i fedeli che gremivano il santuario a vivere gli impegni del battesimo e a rinsaldare l’unione delle famiglie con la recita quotidiana del Rosario.
Un secondo momento dell’inizio del gemellaggio tra i due santuari avverrà nel mese di febbraio del prossimo anno quando i Padri Cappuccini della provincia religiosa di Foggia si recheranno a Pompei per una missione cittadina.
Il seme della grazia è stato gettato nei nostri cuori e se ne sta prendendo cura di lavorarlo la Vergine stessa; già si vedono i primi frutti; speriamo che non venga mai meno la nostra collaborazione e l’entusiasmo di questi giorni e certamente nel prossimo futuro si vedranno quelle "grandi cose" che avvengono in coloro che amano Dio e la Madonna come il Beato Bartolo Longo e il Servo di Dio P. Pio da Pietrelcina.
(Autore: Livio Dimatteo)
Prima foto: La Madonna, consolatrice degli afflitti, porta conforto agli ammalati dell'ospedale "Casa del Sollievo"
Seconda foto: Il popoli, raccolto intorno al monumento a Padre Pio, rende omaggio alla Vergine mentre si avvia la processione verso il Santuario della Madonna delle Grazie


"1988" La Regina di Pompei si reca a:
Bagnara Calabra (RC)

30 Giugno 07 Luglio 1988 - Parrocchia: "Santa Maria degli Angeli - Chiesa dell'Arciconfraternita del Rosario" Parroco: don Santi Donato
Incastonata in un paesaggio pittoresco del Sud calabrese di fronte alla fascia costiera di Messina e alle isole Eolie, tra il verde dell’Aspromonte e l’azzurro del Tirreno, ha voluto aggiungere alle bellezze naturali segni straordinari di festa per accogliere la Madonna.
Festa è stata infatti, soprattutto dello spirito, la settimana "corta", intessuta di incontri e di manifestazioni mariane.
Dal bivio di Solano alla parrocchia di Santa Maria degli Angeli, da questa alla chiesa dell’Arciconfraternita del Rosario, e, di nuovo, dal S. Rosario a S. Maria degli Angeli, di notte al lumeggiare di migliaia di fiaccole, nei quotidiani incontri ecclesiali, è stato un continuo pregare, un fondersi fraterno di tutta la comunità cittadina in un unico entusiasmo ed in un unico cammino di fede.
Anima di tutto questo, insieme all’équipe missionaria di Pompei, è stato il parroco Don Santo Donato, che, in armonia con i confratelli parroci della città e con l’approvazione dell’Arcivescovo Mons. Aurelio Sorrentino rappresentato dal Vicario Generale Mons. Italo Calabrò, ha preparato il popolo ad un’accoglienza degna della Madre di Dio.
Benché, per i calori estivi eccezionalmente intensi, assai spesso tutti grondassimo sudore, il popolo partecipava ai programmi numeroso e composto. È apparsa in tutta la sua evidenza la ricchezza del Sud fatta anzitutto di fede e di rispetto dei valori morali: chiesa autentica dalle notevoli iniziative pur tra le sofferenze nascoste e palesi di una società più volte tradita.
Un grazie sentito e un saluto al parroco e agli instancabili collaboratori e collaboratrici, in particolare alle Suore Figlie di Maria Immacolata, che sono state la nostra "Betania".
Un saluto ai pellegrini venuti da soli o con i propri parroci a venerare la Madonna; tra gli altri: Scilla, Melia, Favazzina, Villa S. Giovanni, Cannitello, Ferrito, Ceramida, Pellegrina, Solano…
Un saluto affettuoso a Don Alfredo Ragone venuto a collaborare per rivivere l’esperienza della settimana mariana della sua parrocchia a Stelletanone (26.4 – 3.5.1987).
Un abbraccio fraterno a tutti con un arrivederci al più presto.
(Autore: Baldassarre Cuomo)

Supplica alla Madonna
Sostienimi, o Maria,
fa’ che io non inciampi, che io non cada
in questo cammino di fede,
con tanti ostacoli che ostruiscono ogni passo.
Sostienimi, o Maria,
fa’ che non mi disperi di fronte a tante difficoltà
che ieri erano un mare,  oggi soltanto un tenere ruscello
di fronte a tanto immenso.
Sostienimi, o Madre,
fa’ che la mia fede non vacilli
né rallenti la sua corsa,
né si faccia mai vincere.
Sostienimi, o Madre,
in questo mio dare, in questo mio sentire
tutti quelli che mi circondano come parte di me.
Fa’ che non mi stanchi mai  di amarti, di vederti sempre in prima fila.
Sostienimi sempre
Affinché il mio benessere sia fonte di benessere
anche per gli altri.
(Autore: Franca Scaramelli)


"1988" La Regina di Pompei si reca a:
Foggia

17 Novembre 1988 – Parrocchia dell' "Immacolata" - Parroco: Padre Fortunato Grottola
Fate quello che Egli vi dirà

Quando ripenso a quei giorni, mi prende un velo di commozione. Giorni vissuti intensamente, stranamente contraddittori, di profondo raccoglimento e di frenetico movimento. Tanta gente, supplicante. Migliaia di occhi rivolti a quel viso, alle corone del rosario. I miei occhi negli occhi degli altri, negli occhi della Madonna. E quando distogli gli occhi da quel volto, una benefica sensazione di pace ti pervade e si diffonde in ogni fibra del corpo. È veramente difficile poter esprimere tutta la gamma di sentimenti provati in quei giorni.
L’attesa e i preparativi
L’annuncio della venuta in mezzo a noi del Quadro della Madonna di Pompei, dato dal parroco p. Fortunato Grottola, riempie di gioia i cuori, non solo dei parrocchiani che festeggiano il XXV anniversario della erezione della parrocchia dell’Immacolata, ma tutti i foggiani da sempre devotamente innamorati della Madre di Gesù.
Un evento straordinario per futuri frutti spirituali. Il programma è curato nei minimi particolari, molte le manifestazioni esterne previste allo scopo di permettere ai sacerdoti del Santuario di Pompei di incontrare i parrocchiani e ai fedeli foggiani di incontrare la Madonna.
L’arrivo
È giovedì 17 novembre. Tutto è pronto. Ci portiamo all’uscita dell’autostrada per accogliere l’autocappella sulla quale è situato il Quadro della Madonna di Pompei.
L’ansia di giungere per primi prende un po’ tutti: sul posto c’è già una piccola folla; nell’aria, una sensazione di raccoglimento, di silenzio. Poi, qualcuno a bassa voce inizia il Santo Rosario.
L’attesa si trasforma in preghiera. L’autocappella sbuca dalla curva accolta da una esplosione di grida festose. Si ferma sul piazzale, la gioia è di tutti, dai più piccoli ai più grandi.
All’improvviso si leva un canto mariano, altre voci si uniscono. Ci si accalca, vogliamo vederla da vicino, la Vergine di Pompei.
Si riparte per Foggia, in corteo dapprima e in processione, poi, alle porte della città.
In piazza dell’Immacolata colma di fedeli entusiasti, la Madonna di Pompei è accolta da un caloroso battimani che sembrava non finir mai; il sindaco Carmine Tavano e il ministro provinciale p. Rufino Mégliola porgono il saluto di benvenuto della città.
Guardiamo tutti alla Madonna: ne avvertiamo e ne subiamo la presenza; ci sentiamo diversi, più buoni, più comprensivi.
Con lo sguardo e con le labbra, ognuno presenta a Lei le proprie intenzioni  e i propri desideri, le
proprie debolezze e le proprie miserie. Chi in ginocchio, chi con le braccia in alto, ma tutti con gli occhi lucidi.
La Madonna è qui, finalmente, e ascolta tutti.
L’Immagine della Madonna di Pompei è tra noi, è nostra ospite, meravigliosa e indescrivibile permanenza. Tra gli affanni quotidiani, quella presenza, in chiesa, a pochi passi da noi, ci rallegra e rafforza la nostra fede.
Già la visita di una mamma riempie di gioia, figuriamoci quanto più cara, immensamente cara è la visita della Mamma celeste, fonte di consolazione per noi, poveri esseri di una comunità tutta bisognosa di sollievo e di aiuto.
Ma è negli incontri comunitari, in chiesa, che la visita della Madonna rivela in pieno la sua efficacia, sia per l’atmosfera significativa e suggestiva, sia per la partecipazione convinta e consapevole dei fedeli, le cui voci, quasi all’unisono, si levano nel canto e nelle invocazioni nel corso delle veglie e degli incontri di preghiera.
I sacerdoti del Santuario di Pompei, che accompagnano il Quadro, arricchiscono le celebrazioni eucaristiche con episodi della vita del Beato Bartolo Longo, l’apostolo della devozione al Santo Rosario.
Ha lasciato una consegna a tutti: giovani, adulti, mamme e papà, sacerdoti e suore: non mancheranno frutti.
(Autore: Mario Cusenza)
Prima foto: Le nostre Suore alla Missione Mariana di Foggia: Suor Maria Silvia Cisale e Suor Maria Sabina Rechichi.
Seconda foto: Gli entusiasti fedeli di Foggia partecipano alla Settimana Mariana della parrocchia dell’Immacolata alla presenza della immagine della Beatissima Vergine del Santo Rosario di Pompei.  


"1988" La Regina di Pompei si reca a:
Tor Tre Ponti (Latina)

29 Novembre/7 Dicembre 1988 – Parrocchia affidata ai "Missionari dei SS. Cuori" - Parroco: Padre Giorgio Rivieccio
La riscoperta dei valori cristiani nella preghiera del Rosario a Tor Tre Ponti di Latina.

Siamo sulla pista di San Paolo lungo la Via Appia; la meta è Tor Tre Ponti di Latina. Ma dov’è? Non si vede nessun agglomerato cittadino; eppure, quando giungiamo, ci accoglie una popolazione innumerevole con Sacerdoti e col Vescovo in persona.
Padre Giorgio aveva giocato la sua "carta" vincente. Piccolino, dalla voce alquanto afona, ha saputo "gridare" il suo invito ai vicini e ai lontani; e dalle case sparse nel raggio di chilometri in aperta campagna sono sciamati a frotte i carissimi "Tortrepontesi" per fare onore alla Madonna venuta da Pompei.
La settimana mariana di Latina
"Una settimana di grazia" l’ha definita il P. Generale dei Missionari dei SS. Cuori, ai quali è affidata la Parrocchia. Noi dobbiamo aggiungere che i fermenti della fede hanno lievitato tutta la comunità che ha vissuto in pienezza il privilegio e la responsabilità di ospitare la Madonna, sicché ogni giorno la chiesa parrocchiale si gremiva fino all’inverosimile.
P. Giorgio, che pare non commuoversi quando parla e quando freneticamente attende alle mille cose della parrocchia, più volte ha sentito il classico "nodo alla gola".
Tor Tre Ponti, ultimo lembo della città di Latina è diventata un centro di attrazione per cittadini di tutto il circondario e perfino di Roma, in gara di affetto alla Madonna.
Ripensiamo ai tanti volti diventati amici e a tutti inviamo un saluto.
Un pensiero particolarmente affettuoso va ad un volto che non abbiamo visto ma che, nel dolore di tutti, è stato il fortunato ad illuminarsi nella visione diretta della Madonna: la signora Maria Luigia volata in cielo non appena si è trovata di fronte alla Sacra Immagine giunta da Pompei.
Devotissima della Madonna, aveva ricevuto, anni addietro, una grande grazia, ed ora ardeva dal desiderio di trascorrere in intimità con la celeste Madre la settimana mariana. Un malessere repentino – già la fibra era scossa – l’ha stroncata.  
A noi è sembrata l’angelo di questa settimana, perché tutti l’abbiamo sentita vicina nella preghiera scambievole.
Ai fedeli di Tor Tre Ponti, ai pellegrini, vada il nostro saluto, il nostro grazie; in particolare salutiamo il Vescovo S. E. Mons. Domenico Pecile, il signor Sindaco, il Superiore Generale dei Missionari dei SS. Cuori P. Antonio Palmiero, il Parroco P. Giorgio Rivieccio, le Suore Vocazioniste – autentiche nostre sorelle che si sono assunte la missione di Marta e Maria -, i collaboratori parrocchiali infaticabili, i bravi ministranti. Un grazie per i gesti di carità spontanea verso le Opere del Santuario, tanto apprezzati: la Madonna saprà ricambiare regalmente.
Terminiamo con un saluto alla popolazione di Borgo Faiti, che ha voluto insieme al proprio parroco un "passaggio" della Sacra Immagine sulla via del ritorno.
La loro parrocchia è intitolata alla Madonna di Pompei.
Nonostante l’ora tarda, non potevamo dir di no: nella linda piazzetta accanto alla chiesa, canti, recita della Supplica e applausi alla celeste Regina.
(Baldassarre Cuomo)


"1988" La Regina di Pompei si reca a:
Catanzaro-Squillace

Dal 29 Novembre al 7 Dicembre 1988 – Cattedrale
Catanzaro: il popolo vero protagonista di una straordinaria esperienza di fede

Mancano le parole. Si sente solo il bisogno di far salire al Signore l’inno della più profonda gratitudine per il dono che ha fatto alla diocesi di Catanzaro-Squillace con la visita della Madonna di Pompei.
"Siamo consapevoli – aveva detto salutando la Madonna innanzi alla cattedrale – di vivere un’ora storica che dovrà lasciare un segno nella vita di questa comunità".
Quando ho dato l’ "arrivederci" a Nostra Signora del Rosario sempre innanzi al Duomo, mi sono uscite dal cuore queste testuali parole: "Voglio un bene matto a questo popolo, ma, dopo le meraviglie che ho visto in questi giorni, è molto più grande la mia responsabilità di Pastore!".
È stato il popolo a fare un’eccezionale esperienza di fede.
"Mai vista tanta gente", ho sentito ripetere da molti, e tanti sono venuti a dir grazie a me per aver fatto questo dono alla Città e alla Diocesi.
Uomini e donne, piccoli e grandi, giovani studenti, lavoratori di ogni categoria, uomini di cultura, anziani e ammalati: ci siamo davvero sentiti un cuor solo e un’anima sola intorno a Maria.
Si è compreso bene in questi giorni dinanzi a certe manifestazioni perché più che di religiosità parliamo di "pietà popolare".
Il popolo sente e vive una presenza – quella della Madre – che l’afferra nel più profondo dell’essere e ne segna il cammino storico.
Non c’è dubbio che siamo andati a Maria per dirle il nostro affetto filiale, per confidarle i nostri problemi, per parlare dei nostri cari, soprattutto ammalati: e di tanto non ci vergogniamo. Ma siamo andati a Maria soprattutto per chiederle di farci crescere nella fede. "Mostraci Gesù", le avevo gridato nel primo saluto. Ed è quanto in questi giorni di grazia. La Madonna ci ha fatto capire – e, quel che più conta, a livello esperienziale – che Gesù è in mezzo a noi. Lui il Vivente, il Redentore dell’uomo e della storia, l’unico che può dare pienezza di significato alla nostra esistenza.
E così il popolo, guidato da Maria, è andato da Gesù: è stata più abbondante la mensa della Parola, non sono bastati i presbiteri per il sacramento della Riconciliazione, e l’Eucaristia è diventata davvero il banchetto della famiglia di Dio. Non è, del resto, concepibile Pompei senza meditazione del Vangelo. Senza Confessione, senza Comunione.
Non si è trattato, però, di atti devozionistici. Quasi presi per mano da Maria abbiamo incontrato Gesù nella Parola e nei Sacramenti per un’esperienza più piena di salvezza e per far sempre più nostra la fede di Colei che è madre ma anche figura della Chiesa.
"Te beata" – le abbiamo gridato – "perché hai creduto all’adempimento della Parola del Signore". In fondo, la Madonna è venuta per questo: per dirci che ci prende "nella peregrinazione della fede" e che dobbiamo fare ciò che Gesù ci dice.
E perciò ci siamo impegnati con la Madonna a dire di sì al Signore facendo della vita un canto di lode attraverso il perfetto compimento del dovere di ogni giorno, accettando il mistero della croce non con passiva rassegnazione ma come la più alta espressione di amore, sforzandoci di vivere ogni giorno, al servizio dei fratelli attraverso la più fattiva solidarietà. Non c’è Pompei senza la "scelta preferenziale degli ultimi".
Non dimentichiamo mai l’ottobre di quest’anno! E sempre vero che la devozione a Maria, quando è sincera, filiale, disinteressata, biblicamente motivata, è la via più diritta e più sicura che porta a Gesù Cristo.
E perciò, affidiamoci a Maria a conclusione della sua visita, le abbiamo promesso di vivere in ogni istante dell’esistenza quel che il Vangelo dice dell’apostolo Giovanni: "da quel momento il discepolo la prese nella sua casa". Sarà Maria nella casa della nostra intelligenza, del nostro cuore, del nostro essere, dei nostri impegni. Sarà soprattutto come l’ "eredità preziosa" che il Maestro ci ha lasciato.
Consapevoli che Maria è in mezzo a noi "segno di consolazione e di sicura speranza", continueremo con rinnovata fiducia il nostro peregrinare: verso la Gerusalemme celeste, certo, ma, proprio per questo, costruendo sulla terra una società che sia annunzio e preludio del Regno di Dio.
"Arrivederci", abbiamo detto alla Madonna salutandola tra battimani e sventolìo di fazzoletti, con le lacrime agli occhi e cantando la nostra gioia: "arrivederci" a Pompei "arrivederci" in Paradiso. Arrivederci, intanto, ogni giorno sulle vie della storia a costruire la civiltà dell’amore.
(Autore: † Antonio Cantisani – Arcivescovo)


"1988" La Regina di Pompei si reca a:
Corigliano/Cariati

29 Novembre/7 Dicembre 1988 – Chiesa: “Sant'Antonio”
Conclusione dell'Anno Mariano a Corigliano e a Cariati

Nella nostra Chiesa, la Madonna occupa un posto preminente. La secolare sapienza popolare, in sintonia con la teologia della Chiesa, ha individuato la particolare mediazione di Maria nell’opera della Redenzione.
Dio si è servito di questa eccezionale creatura per farci dono del suo figlio, salvezza dell’uomo. Per questo i cristiani di sempre sanno che a Cristo si arriva per mezzi di Maria. È questo il ruolo della Madonna, così profondamente unificato al mistero di Gesù, l’Emanuele-Dio con noi.
Durante l’anno santo mariano, la riflessione e la comune preghiera ha particolarmente evidenziato la missione della Vergine madre.
Nella Chiesa do Corigliano e Cariati, in comunione con tutta l’Arcidiocesi, si è voluto evidenziare in modo speciale la centralità di Maria nella fede del popolo. Per questo, l’Arcivescovo Sprovieri, devotissimo della Madonna, ha ottenuto che in questi due grossi centri fosse presente il quadro della Madonna di Pompei, a conclusione dell’anno santo mariano.,
Dal 29 Novembre al 7 Dicembre 1988, la Vergine di Pompei, è venuta pellegrina di amore nelle nostre Chiese. I primi 5 giorni ha compiuto la sua missione di madre nella Chiesa S. Antonio a Corigliano Calabro e gli altri 4 giorni nella Cattedrale di Cariati. Gli incontri, assai partecipati da
folle incontenibili ed entusiaste, sono stati efficacemente preparati dal gruppo GAM di Torino ed animati opportunamente dai Missionari Pompeiani.
I giovani del GAM hanno entusiasmato per la gioiosa testimonianza di una fede tanto viva che ha esaltato molti, ma soprattutto le sane aspirazioni dei giovani di tutte le scuole, I Missionari Pompeiani hanno fecondato di riflessione e preghiera quell’irripetibile tempo di Grazia.
Una catena indissolubile, per la sua onnipotenza di verità e di amore, ha unito Corigliano e Cariati: la corona del Rosario, diffusa in migliaia di esemplari in tutte le famiglie, unitamente alle sacre immagini e a svariati sussidi.
Tutti abbiamo meglio imparato a pregare il Rosario: al di là della ripetitività delle formule, in esso, con Maria, ci inseriamo nell’attualità dei misteri della redenzione e, per mezzo di Cristo celebriamo l’evento della salvezza.
La novità della meditazione e della preghiera, ci ha guidati al solenne rito di Consacrazione di tutte le famiglie al Cuore Immacolato di Maria, a conclusione del memorabile tempo di Grazia che è stato l’anno santo mariano.
Ci si è impegnati a vivere la propria vita, in conformità alla fede. In questa profonda unità fra l’essere e il sembrare trova motivo di ispirazione la testimonianza che, come cristiani, siamo chiamati a portare ai fratelli.
La riscoperta del Rosario, che ci impegniamo a recitare ogni giorno nelle nostre famiglie, sarà quotidiano alimento della fede e Grazia che dà corpo alle nostre opere nel mondo, secondo le indicazioni del Papa e l’esperienza incarnata del Beato Bartolo Longo.
Con profonda gioia, sentiamo il bisogno di esprimere la nostra gratitudine a quanti si sono adoperati perché tutto questo si avverasse nelle Chiese di Corigliano e Cariati: a S. Ecc.za l’Arcivescovo Serafino Sprovieri, nostro amato Pastore, a S. Ecc.za Mons. Domenico Vacchiano, Prelato di Pompei, a Mons. Baldassarre Cuomo, Vicario Generale di Pompei, a Mons. Giuseppe Adamo, Rettore del Santuario, al brillantissimo don L’Arco, alla solerte Suor Maria Sabina, al pio don Luigi, ai ferventissimi giovani del GAM.
A tutti auguriamo di poter fare queste stesse incomparabili esperienze, e a noi stessi di poterle ripetere per rinnovare tante emozioni, ma soprattutto per irrobustire la fede ed amare ardentemente la Madonna.
(Autore: †Antonio Ciliberti)


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