Pensiero della Settimana - Istituto Aveta

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Pensiero della Settimana

Con Gesù

“Prima la mistica e poi l’etica“
In un’epoca tecnologica c’è il pericolo che il messaggio cristiano venga ridotto a degli schemi di comportamento etico, il che trasformerebbe il cristianesimo in una religione senza speranza. Teniamo presente che il cristianesimo è anzitutto “mistica” e poi “etica”.
È evidente che con le nostre sole forze non riusciremo mai a  comportarci secondo il Vangelo; da soli non facciamo nulla: è Gesù ad agire in noi e tramite noi. Visto in questa prospettiva il peccato può diventare un elemento positivo.
Quando ti rendi conto di esserti allontanato da Dio, non limitarti a compiangere amaramente il tuo
comportamento; il che sarebbe solo negativo. Lascia invece che la consapevolezza di aver commesso azioni poco buone risuoni come un campanello di allarme che ti ricorda di credere e confidare maggiormente nel Signore.
Persino il peccato può, all’occasione, farti comprendere quanto tu abbia bisogno della forza dello Spirito.
Inoltre la consapevolezza della tua incapacità rende più pregnante la preghiera, trasformandola in supplica; infatti il vero pregare è soltanto quello che scaturisce dall’aver riconosciuto la nullità umana e la nostra totale dipendenza da Dio.
Il ladrone pentito non aveva virtù morali per attrarre l’interesse di Gesù, eppure fu annientato e crocifisso con lui e in lui trovò il suo unico rifugio: “In verità ti dico: oggi sarai con me nel paradiso” (Lc 23,43).
(Wilfrid Stinissen)

 
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